Banche, Credit Suisse: le scuse di Lehmann nell’ultima assemblea degli azionisti

Il presidente di Credit Suisse, Axel Lehmann, si è ufficialmente scusato davanti agli azionisti per il tracollo della banca. Nel suo discorso durante l’assemblea generale che si è tenuta ieri a Zurigo ha comunque difeso l’acquisizione da parte di Ubs, come riportato dal sito web della Rsi.

“Mi scuso per non essere stato in grado di fermare la perdita di fiducia che si è accumulata nel corso degli anni, per aver deluso tutti voi”, ha affermato Lehmann.

“Posso percepire l’amarezza, la rabbia, lo shock di tutti coloro che sono delusi da questi sviluppi, che si sentono presi alla sprovvista, che ne sono colpiti. Volevamo girare la ruota in meglio con tutte le nostre forze. Il fatto che non ci sia stato il tempo per farlo e che dopo quella fatale settimana di marzo i nostri piani siano stati vanificati mi addolora e mi dispiace davvero”, ha poi ha proseguito Lehmann, specificando inoltre che l’istituto non poteva essere salvata e l’unica alternativa alla fusione sarebbe stata quella di un risanamento, “Uno scenario peggiore che avrebbe comportato una perdita totale per gli azionisti, rischi incalcolabili per i clienti, gravi conseguenze per l’economia nazionale e i mercati finanziari globali”.

Ora per Lehmann bisogna concentrarsi sul futuro: “Non si può fare nulla per la rovina di Credit Suisse, per le circostanze e per i vari fattori che l’hanno influenzata”.

Insieme al presidente di UBS Colm Kelleher e al nuovo ad di Ubs, Sergio Ermotti, Lehmann lavorerà fino alla fine per trovare le “migliori soluzioni possibili” per i dipendenti.

Sempre come riportato dal sito web della Rsi, ieri sono stati poi stralciati dall’ordine del giorno anche punti quali il discarico – cioè l’atto formale che mette i vertici al riparo da azioni di responsabilità per quanto hanno fatto durante l’anno – per i membri della direzione e del CdA, come pure la richiesta di un cosiddetto bonus di trasformazione per i componenti della direzione, una gratifica per complessivi 30 milioni di franchi che sarebbe stata erogata in caso di successo nella fase di ristrutturazione in cui era impegnata la grande banca, prima di essere travolta da una crisi di fiducia e di liquidità.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!