Distruzione di valore

Il primo semestre 2008 per il mondo delle reti si è chiuso con una raccolta negativa pari a 6,91 miliardi. La crisi del risparmio gestito è adesso anche una crisi dei promotori finanziari?
 
L’ampiezza della crisi del risparmio gestito è purtroppo un dato di fatto da molti mesi. Dai numeri è evidente come gli operatori più colpiti siano quelli di emanazione bancaria, che detengono oltre il 90% del mercato. In un anno così difficile, analizzando il breve periodo, anche le reti di promotori finanziari hanno avuto alcune difficoltà, ma nel complesso si sono dimostrate le uniche a ottenere risultati positivi. 
In un’ottica di medio/lungo termine sono convinto che, anche grazie alle opportunità offerte dalla MiFID nell’ambito della consulenza, aumenteranno le opportunità per le reti più qualificate. La crescita continua delle reti è dimostrata anche dai risultati dell’annuale ricerca Eurisko che vede un continuo aumento della soddisfazione dei clienti dei promotori rispetto a quelli seguiti dagli altri operatori.
 
Avete annunciato una ri-definizione del modello organizzativo interno, così come la volontà di espandersi all’estero, quale componente sarà più forte nel prossimo futuro?
 
Anche in questi difficili mesi il nostro gruppo si è distinto dal resto del mercato per essere riuscito a ottenere risultati positivi, grazie al nostro modello che vede nell’indipendenza, nell’innovazione e nell’integrazione tra gestione e distribuzione alcuni dei suoi aspetti principali. In questi mesi stiamo procedendo a una ridefinizione organizzativa che prevede una sempre maggiore focalizzazione e concentrazione sulle attività “core” di gestione e distribuzione attraverso anche l’esternalizzazione di alcune funzioni quali information technology e servizi operativi. Stiamo, infatti, investendo in modo molto importante su gestori e promotori finanziari di elevato livello. Il reclutamento di promotori è sempre molto forte e da inizio anno ha visto l’ingresso di oltre 80 financial partner, nelle due reti Azimut Consulenza e Az Investimenti. Lo sviluppo estero avverrà attraverso partnership distributive con interesse principale verso Europa e Paesi Emergenti.
 
A livello di industria, il numero dei promotori finanziari attivi ha invece registrato un’ulteriore riduzione nel primo semestre. E’ possibile frenare questa fuga di professionisti?
 
La crescita dei promotori finanziari segue da sempre i cicli dei mercati azionari, e di conseguenza in questo momento la professione è meno interessante. Il rischio fuga comunque esiste, in particolar modo per quei promotori che lavorano in società che non sono in grado di offrire loro supporti concreti e chiare strategie di crescita orientate alla rete. Azimut, che crede da sempre nel modello delle reti e che pone al centro dell’attività il promotore, sta diventando sempre di più il punto di riferimento per professionisti che credono in un modello basato sull’indipendenza, sull’assenza di conflitti di interesse e sull’imprenditorialità. 
 
Recentemente ha sostenuto che l’industria ha distrutto valore invece di crearne e che il mercato paga l’eccesso di trasparenza e di vincoli a livello societario. Ne è sempre convinto?
 
L’industria ha distrutto valore negli ultimi anni. Ne è un chiaro esempio il fatto che in media nell’ultimo decennio i fondi hanno reso ogni anno l’1,5% in meno dei Bot. Questo è avvenuto per una serie di ragioni, tra cui le politiche commerciali di alcune grandi realtà concentrate su prodotti alternativi ai fondi (come certificati e obbligazioni strutturate) e da una limitata capacità delle reti distributive di orientare in modo corretto i clienti. Maggiori investimenti sulla gestione con la capacità di attrarre talenti anche dall’estero, semplificazione delle regole e delle norme, più semplicità nei prodotti e nel modo di comunicare e maggiore vicinanza al pubblico dei risparmiatori, sono alcune delle possibile soluzioni. Proprio seguendo questa logica, il gruppo Azimut investe da sempre sulla qualità della gestione e della distribuzione e abbiamo appena concluso un tour in tutta Italia per contribuire all’innalzamento della cultura finanziaria. 

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