Una storia a cura di Giacomo La Mosca
«Buongiorno dottor Rossi come sta?»
«Si potrebbe stare meglio, lei come sta ingegner La Mosca?»
«Grazie, molto bene. Basta non prendersela troppo per l’andamento delle borse. Le preparo la sua posizione?»
«No, per carità, di investimenti parliamo un’altra volta. Oggi l’ho chiamata perché mio figlio vuole fare il direttore commerciale in una banca di consulenti finanziari. Può indicarmi i requisiti richiesti?»
«Non conosco molti direttori commerciali. Ma ne conosco uno molto bene, quello della banca dove lavoravo fino a qualche tempo fa. Ho lavorato molto in quella banca e lui è unico nel suo genere.»
«Bene. Allora, mi dica, che titolo di studio ha conseguito?»
«Diplomato, con il voto più basso della scuola. E questo gli ha dato energia e voglia di riscatto.»
«Ah!! Conoscenza delle lingue straniere?»
«Nessuna conoscenza di lingue straniere, tranne un inglese maccheronico che ha imparato facendo il cameriere a Londra per un po’ di estati.»
«Conoscenze informatiche?»
«Nessuna, non gli servono, tanto c’è la segretaria.»
«Ha altre caratteristiche importanti? Qualcosa che lo rende così unico?»
«Una tendenza a… a dire menzogne.»
«Capisco… E per la presenza? Ci sono requisiti richiesti?»
«Presenza rassicurante, naturalmente e porta scarpe da 1.000 euro (ciascuna), ma tanto se le fa pagare dalla banca, così come la casa e l’auto, che fanno sempre parte del pacchetto incentivi che riesce ad ottenere.»
«Altre caratteristiche?»
«La faccia di bronzo. Requisito fondamentale per riuscire a riciclarsi.»
«Altri segni distintivi?»
«È furbo. Si muove in gruppo con altri yes men mediocri quanto lui e forse di più, e fa promesse che puntualmente non mantiene. Nonostante tutto riesce a trovare sempre una nuova banca di top manager fessi che lo prendeno in carico!»
«Incredibile, grazie ing. La Mosca. »