Credit Suisse, dirigenti contro l’Authority

Nuovo possibile capitolo nella vicenda delle cause legali collegate all’acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs. Come riporta Il Sole 24 Ore, infatti, diversi dipendenti di Credit Suisse sarebbero intenzionati a fare causa alla Finma – l’autorità elvetica di vigilanza finanziaria – contro l’annullamento di 400 milioni di dollari di bonus legati alle obbligazioni AT1, azzerate in occasione del salvataggio della banca svizzera.

La Finma aveva infatti ordinato l’azzeramento di obbligazioni Additional Tier1 di Credit Suisse per circa 16 miliardi di franchi, per rafforzare i fondi propri del nuovo aggregato bancario elvetico.
Una mossa molto contestata, in quanto ha posto i detentori di quelle obbligazioni in una posizione di svantaggio rispetto agli azionisti.

Inoltre, pare che il Governo svizzero abbia chiesto di annullare o ridurre i bonus in sospeso per i tre livelli dirigenziali più alti, valutando anche la possibilità di recuperare quelli già pagati. Secondo il Financial Times, sul tema bonus si tornerebbe addirittura al 2014, quando a dirigenti e quadri di CS sarebbero stati offerti premi legati a fondi propri e anche alle obbligazioni AT1, per circa il 10-15% dei bonus.

Secondo l’agenzia Reuters, il fondo sovrano del Qatar starebbe esaminando la possibilità di chiedere alla Svizzera un risarcimento per le perdite subite di circa 330 milioni di dollari, proprio a causa dell’acquisizione di Ubs. Qatar Investment Authority (Ola) è infatti il secondo azionista di Credit Suisse, con una quota di poco inferiore al 7%.

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