Il 30 giugno, infatti, termina il blocco dei riscatti imposto dall’Ivass per evitare una fuoriuscita incontrollata dei capitali che avrebbe potuto mettere a repentaglio la stabilità dell’azienda e di conseguenza dei sottoscrittori desiderosi, in questa situazione di prolungata incertezza, di recuperare quanto prima i capitali investiti, per i quali chiediamo di conoscere il dettaglio e la composizione delle gestioni separate di Eurovita.
Adiconsum, in particolare, chiede al commissario Santoliquido la convocazione, in tempi stretti, delle Associazioni dei consumatori del CNCU, per fornire le necessarie informazioni sullo stato della compagnia, per un confronto sulle ipotesi di soluzione post amministrazione straordinaria e le iniziative che si intendono adottare per i sottoscrittori delle polizze, ivi compreso se sussista una alternativa al fondo pubblico Consap per le polizze prescritte e per le quali i beneficiari non sono stati rintracciati.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, nel momento in cui il cliente dovesse decidere di chiedere il riscatto della polizza, le banche dovrebbero subentrare nel contratto con l’espressa autorizzazione del cliente. Operazione conveniente per la Banca, in quanto, portando a scadenza la polizza può beneficiare dell’eventuale rendimento e rimborso del capitale. Inoltre la Banca potrebbe anche decidere di concedere al risparmiatore, che lo richiedesse, un finanziamento a tasso zero che possa coprire la polizza per l’intera durata del contratto.