Innovazione tecnologica e intermediari per il progresso economico

Nel suo intervento all’assemblea annuale 2023 di Assosim Competitività dei mercati italiani, il Presidente della Consob Paolo Savona ha concentrato le sue riflessioni sull’arricchimento del mercato finanziario di strumenti e operatori, ricordando che già a partire dagli Settanta, la Banca d’Italia studiava il modo di incanalare il risparmio verso il finanziamento dell’economia produttiva.

Alcune pietre miliari nello sviluppo del sistema italiano: nel 1974 fu istituita la Consob, da una costola del Ministero del Tesoro, per perseguire lo stesso intento, attraverso un buon funzionamento del mercato finanziario; nel 1991 nacquero le SIM, le società di intermediazione mobiliare, che sostituirono gli agenti di cambio a seguito dell’avvio in Borsa delle contrattazioni elettroniche; nel 1992 il Governo Amato diede impulso all’ampliamento degli operatori sul mercato finanziario, che il Governo Ciampi attuò, soprattutto avviando i fondi comuni di investimento e cambiando il regime bancario da specialistico in universale.

Si assistette poi a una rincorsa continua del mercato a creare nuovi strumenti finanziari e dei gestori del risparmio a ricercare i modi per migliorare l’uso della raccolta e dirigerla verso la crescita degli investimenti reali e, più in generale, dell’attività delle imprese. “Gli strumenti si sono moltiplicati, come le regole” afferma Savona, “ma siamo, tuttavia, un po’ tutti ancora insoddisfatti dei risultati ottenuti”.

In questo processo si inserisce a pieno titolo il decreto Fintech, da poco convertito in legge, che presenta una regolamentazione incentrata sugli strumenti finanziari virtuali (detti anche digitalizzati o tokenizzati), al fine di renderne il loro trattamento simile a quello degli strumenti tradizionali. L’integrazione tra questi due universi (virtuali e tradizionali) dovrebbe passare attraverso l’uso di tecniche contabili a registro decentrato, immutabili e autocertificabili (come la blockchain permissionless dei Bitcoin) o quelle solo apparentemente decentrate (come le DLT permissioned per tutti gli altri usi).

“Ancora però le normative varate o in corso di definizione insistono su una, per me incomprensibile, neutralità tecnologica” sostiene il Presidente della Consob. “Forse questa indicazione nasconde l’intento di impedire l’uso di ogni contabilità realmente decentrata, ossia lasciando a un centro esterno agli investitori il compito di registrare tutte le operazioni, sia pure usando tecniche innovative, assumendosi la responsabilità della loro validità anche nei confronti delle autorità pubbliche di vigilanza. Non è la rivoluzione implicata dalle contabilità a registro decentrato, ma un modo diverso di gestire moneta e finanza tradizionali e di integrarle con le forme virtuali, estendendo a tutte le stesse regolamentazioni esistenti, solo con piccole correzioni. Le contabilità decentrate restano al margine della trattazione, invece di essere considerate, come io credo, il cuore del problema”.

Le tecnologie e l’intermediazione sono centrali nel progresso economico; sono necessarie modifiche nell’architettura istituzionale della moneta, come la nascita della CBDC (la c.d. moneta digitale), e della finanza, che usa la moneta come unità di conto. Operatori di mercato e autorità di vigilanza devono però disporre di potenza di raccolta e di calcolo per seguire lo svolgimento della straordinaria mole di operazioni di mercato, accumulando dati in linguaggi scientifici per elaborarli con le tecniche di intelligenza artificiale.

Cinque sono infine i punti nei quali Savona sintetizza il suo pensiero:

  • la complessità dell’articolazione degli strumenti e degli intermediari di mercato, che non ha ancora portato a un ampliamento del risparmio che si incanala verso la crescita degli investimenti e dell’attività produttiva;
  • un breve richiamo delle iniziative prese in Italia e Unione Europea per perseguire quello scopo;
  • la necessità di prendere in considerazione le nuove tecnologie contabili a registro decentrato, che offrono l’occasione per una modifica dell’architettura istituzionale della moneta e della finanza, per integrare strumento tradizionali e virtuali;
  • l’urgenza di realizzare centri di raccolta comuni della enorme mole di informazioni, per consentire l’uso dei metodi IA;
  • la coincidenza tra le innovazioni tecnologiche e l’attività di intermediazione innata nelle SIM, che impone a esse di svolgere un ruolo attivo nella soluzione dei problemi esaminati.

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