Relazione annuale Consob. Savona: “Un’eccessiva inflazione mette a rischio la democrazia”

Nella mattinata di venerdì 9 giugno si è tenuto l’annuale incontro della Consob con il mercato finanziario, andato in scena a Milano nella cornice di Palazzo Mezzanotte, storica sede di Borsa Italiana.

L’incontro è stato aperto dal presidente Consob, Paolo Savona, che nel suo discorso introduttivo ha voluto porre l’accento sull’inflazione, definita come “un’Idra dalle molte teste: se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre”. Ma l’allarme del professore non finisce qui: “Una elevata inflazione crea i presupposti per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale”.

Ecco in breve i punti salienti del discorso:

Le recenti iniziative prese dal Governo per migliorare la competitività dei mercati finanziari vanno nella direzione giusta. Il Decreto Legge Fintech, appena convertito dal Parlamento, ha introdotto la facoltà per gli emittenti di avvalersi delle infrastrutture DLT, e il disegno di legge sugli “Interventi a sostegno della competitività dei capitali cui Consob ha contribuito, prevede incentivi alle imprese per ricorrere alle opportunità offerte dal mercato, come l’innalzamento del voto plurimo, nuovi modi di formazione dei consigli di amministrazione e degli organi di controllo societari, la fissazione dei tempi di risposta delle autorità alle iniziative di raccolta di risparmio sul mercato, l’obbligo di rilasciare pareri alle richieste avanzate alle autorità di vigilanza, la limitazione delle pratiche di gold plating e la concessione di maggiori deduzioni fiscali.

Moneta, banche e mercati dei capitali sono sospinti nella stessa direzione dalla forza della tecnologia, che già svolge un ruolo importante nello sviluppo reale e nella stabilità sociale. Diventa quindi urgente riconsiderare come riallineare oneri e regolamentazioni, anche fiscali, tra le diverse forme di investimento del risparmio, sanando distorsioni stratificatesi nel tempo e contrastando l’iniquità distributiva che essi determinano.

Nel 2022 il risparmio ha continuato a mostrare una buona capacità di tenuta, anche se la propensione è calata a seguito del riemergere dell’inflazione. Il resto del mondo ha ancora beneficiato di questa abbondanza, come dimostrano i conti finanziari e un solido equilibrio patrimoniale con l’estero, condizione che manca a molti importanti paesi nostri concorrenti.

Invece di cercare di ridurre il debito pubblico è importante e urgente un rapido ritorno a un avanzo primario del bilancio statale, accompagnato da un andamento del nuovo indebitamento proporzionato all’andamento della crescita del Pil e del risparmio privato che lo deve accogliere.

“L’inflazione è come un’idra dalle molte teste: se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre”. La storia insegna che un’elevata inflazione crea i presupposti anche per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale.

Tra le soluzioni per combattere l’impatto dell’inflazione sui bilanci di individui e famiglie c’è quella di costruire portafogli le cui attività mobiliari e immobiliari svolgano una funzione protettiva dall’inflazione dei programmi finanziari delle famiglie, a condizione che godano dello stesso trattamento normativo, compreso quello tributario.

Tra le soluzioni tecniche che potrebbero migliorare la gestione dei portafogli e il funzionamento del mercato finanziario c’è anche il ricorso all’uso di algoritmi prodotti dall’intelligenza artificiale.

“Non è mai successo che l’Italia non sia stata capace di affrontare le difficoltà, molte delle quali ben più gravi di quelle che attualmente viviamo. Non si vede motivo per cui non possa farlo anche nelle attuali difficili circostanze internazionali dove, tra l’altro, i venti di guerra si sono messi a spirare con più forza, sotto la spinta dei mai sopiti egoismi nazionali. Il Paese ha dato il meglio di sé in ogni epoca e in ogni circostanza. Perché oggi dovrebbe accadere il contrario, ben sapendo che disponiamo di risorse culturali e materiali che attendono solo di essere mobilitate?”.

 

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