Banca Mediolanum, Doris punta a un nuovo patto con Fininvest

A cura di Equita.

– Massimo Doris è favorevole a un nuovo patto di sindacato con Fininvest (che detiene una quota del 30% in BMED) e a includere un membro della famiglia Berlusconi nel CdA di BMED (nuovo cda previsto per aprile 2024)
– La famiglia Doris (probabilmente attraverso Finprog) sarebbe interessata ad acquistare una parte della quota di Fininvest in BMED se volessero ridurre la quota (un 3-4%, salendo al 43-44%), mentre il resto potrebbe andare sul mercato. Altre manifestazioni d`interesse sono state ricevute in passato.
– Doris è soddisfatto del piano presentato da Nagel, CEO di Mediobanca, ed è favorevole alla presentazione di una lista del cda di Mediobanca e a un confronto anticipato con i soci forti come Delfin e Caltagirone.
– BMED non è interessata a fare acquisizioni di reti di promotori finanziari o di società di asset management.
– Gli obiettivi di raccolta netta per il 2023 sono impegnativi ma realizzabili (raccolta simile al 2022, i.e. € 8.3bn vs ns stima di € 6.2bn, YTD € 4.24bn), mentre il target di raccolta gestita (i.e. ca. € 7bn vs ns stima € 5.5bn, YTD € 1.94bn) è impossibile da raggiungere a causa della complessità del mercato.
– Non teme la concorrenza del BTP e ritiene che il reddito fisso sia diventato un asset class fondamentale.
– I prodotti Doppio Valore e Double Chance, che offrono il 5% lordo annuo sui depositi legati a investimenti, hanno numeri ancora modesti ma si prevede un aumento tra luglio e agosto.
– È prudente riguardo ai richiami della politica ad aumentare la remunerazione dei conti correnti, sottolineando che i conti correnti sono uno strumento operativo e che tassi più alti potrebbero portare ad aumenti
degli NPL. I flussi di raccolta netta gestita sono stati soddisfacenti ma sotto le attese di inizio anno a causa della competizione proveniente dai BTP e un quadro macroeconomico ancora complesso che limita la propensione al rischio dei clienti. Con il 1Q la raccolta gestita FY23 era vista più vicina ai 6bn (rispetto ai 7bn indicati a febbraio). Nel 2H23 ci aspettiamo un miglioramento della raccolta gestita per la conversione dei nuovi depositi dalle promozioni scadute (ca. € 1.8bn con 70% di tasso di conversione storico). Il titolo tratta su multipli attraenti: P/E 2023E = 8.4x

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