Bollettino Consob sui mercati: bene gli utili di società industriali, in calo quelli di Sim e Sgr

Presentato il Bollettino statistico della Consob sui mercati di strumenti finanziari, i servizi di investimento e i bilanci delle società quotate italiane per l’anno 2022 rispetto al 2021. Si evidenzia un quadro in chiaroscuro della Borsa italiana, con indicatori che descrivono una situazione economica incerta, frutto della guerra in Ucraina, dell’impennata dell’inflazione e del rialzo dei tassi d’interesse.
Nel periodo considerato, la capitalizzazione di Borsa delle società quotate italiane è diminuita del 18,6% prevalentemente per effetto della riduzione dei prezzi di mercato, il rapporto fra capitalizzazione e Pil è passato dal 33% di fine 2021 al 25,0% di fine 2022, mentre il numero di aziende quotate è aumentato da 407 a 412, per effetto esclusivamente della crescita delle imprese piccole, piccolissime e medie, poiché le maggiori negoziate su Mta sono addirittura diminuite.
Allo stesso tempo è in netto miglioramento la redditività delle imprese italiane, in particolare di quelle industriali quotate su Mta, i cui utili sono cresciuti del 123% a 28,2 miliardi di euro, e di quelle negoziate su Egm, con utili cresciuti del 52% a 591 milioni di euro. Tali risultati si devono a un significativo miglioramento della gestione operativa; al 31 dicembre 2022 il loro patrimonio netto, se quotate su Mta o su Egm, si è attestato rispettivamente a 245 miliardi di euro (+7%) e a 5,1 miliardi di euro (+23%).
Migliorano anche i profitti delle banche quotate con utili netti pari a 15,3 miliardi di euro (+55%), grazie a un’ottima crescita degli interessi attivi. Le assicurazioni quotate hanno invece registrato utili netti in ribasso del 3% rispetto alla gestione precedente, che si assesta a 6,1 miliardi di euro: pesa su di essi il risultato negativo dei proventi netti da strumenti finanziari, parzialmente compensato dalla riduzione degli oneri netti relativi ai sinistri. A fine dello scorso anno anche il patrimonio netto delle assicurazioni è calato a 37,8 miliardi di euro dai 56,7 miliardi di fine 2021. In calo anche gli utili netti delle altre società finanziarie quotate che hanno registrato utili netti per 800 milioni di euro, segnando un -20%, a causa della riduzione di commissioni e interessi netti.
Concentriamoci sull’attività degli intermediari italiani. Secondo il Bollettino statistico, il controvalore degli strumenti finanziari detenuti presso di loro, a fronte della prestazione di servizi di investimento e di gestione del risparmio, risultava diminuito dell’8,8% rispetto al dato di fine 2021. Nel portafoglio è leggermente cresciuto il peso dei titoli azionari e obbligazionari a scapito degli Oicr.
I volumi di attività relativi alla prestazione di servizi di investimento sono diminuiti nel 2022 (collocamento di strumenti finanziari -15,4%, negoziazione in conto proprio -25,7%, esecuzione ordini -2,2%, ricezione e trasmissione di ordini -8%). I premi lordi derivanti dal collocamento di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario distribuiti in Italia da intermediari italiani vigilati dalla Consob hanno registrato un calo (-47,1%), per la flessione dei premi relativi alla distribuzione di polizze unit linked (-46,7%).
Sempre a fine 2022, il patrimonio gestito da intermediari italiani risultava diminuito rispetto alla fine del 2021 (-10,8%) principalmente per la flessione delle gestioni patrimoniali su base individuale (-14,5%) che rappresentavano circa il 67,4% del totale. Inoltre, il patrimonio degli Oicr aperti di diritto italiano è calato dell’11,4%, mentre quello degli Oicr aperti esteri collocati in Italia, degli Oicr chiusi di diritto italiano e dei fondi pensione e altre forme pensionistiche istituiti in Italia da società diverse dalle imprese di assicurazione è cresciuto rispettivamente dell’8,1%, del 16,7% e dello 0,1%.
La raccolta netta degli Oicr aperti di diritto italiano è stata positiva per 9,1 miliardi di euro, principalmente per i fondi di tipo bilanciato (+10,5 miliardi di euro) e azionario (+4,9 miliardi di euro) che hanno più che compensato i rimborsi dei fondi flessibili e obbligazionari. I dati contabili delle Sgr di diritto italiano mostrano un calo dell’utile netto rispetto al 2021 di 718,3 milioni di euro, dovuto in prevalenza alla riduzione delle commissioni nette (-862,4 milioni di euro) e all’aumento dei costi operativi (-42,7 milioni di euro). Più contenuta la riduzione dell’utile netto delle Sim (-51,2 milioni di euro) a causa della riduzione del margine di intermediazione (-106 milioni di euro) superiore al calo dei costi amministrativi (+53,8 milioni).

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