Banca Mediolanum, la regina dei Pir. Intesa e Azimut al top tra gli alternativi

Si torna a parlare di Pir e a farlo è l’ultimo Monitor targato Equita. Stando a quando riportato dagli analisti, i Pir alternativi hanno mostrato resilienza, con flussi netti positivi di € +58,2mn nel 1trim23 (AF22 € +242mn).

I Pir ordinari hanno invece registrato deflussi netti per €- 779 milioni, con deflussi persistenti ad aprile influenzati da un mercato difficile ambiente e la decisione di prendere profitti da strumenti che aveva in precedenza dimostrato buone prestazioni in un periodo di 5 anni.

Nonostante il breve termine incertezza, spiegano gli analisti di Equita “continuiamo a credere che i Piani di Risparmio Individuali, sia tradizionali e alternative, siano ottimi strumenti per investire a medio-lungo termine prospettiva efficiente sulle imprese italiane, soprattutto PMI, con tassazione importante vantaggi e diversificando nel tempo il periodo di ingresso”.

Proseguendo nel report Equita ha tracciato la mappa dei principali asset manager operativi in Italia in funzione di questa tipologia di investimento.

In termini di AUM, utilizzando i dati Assogestioni, il leader nel segmento dei PIR ordinari resta Banca Mediolanum (22,9% di quota di mercato), davanti a Intesa Sanpaolo (20,6%), Amundi (14,7%), Arca (13,1%) e Anima (9,5%).

Sul fronte degli alternativi a guidare la classifica per Aum è Intesa, seguita da Azimut e Anthilia.

Qui di seguito le classifiche complete:

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