Con l’acquisizione di Conning da parte di Generali, è cambiata la classifica dei principali operatori nel settore del risparmio gestito. Come riporta L’Economia, con BlackRock leader indiscusso al vertice della classifica e le case di investimento americane nei primi nove posti della top ten, a livello europeo però qualcosa si è mosso.
L’unione tra Ubs e Credit Suisse ha fatto diventare il colosso elvetico il secondo operatore europeo con 1,4 miliardi di asset under management, dietro ai francesi di Amundi al nono posto mondiale con circa 2 miliardi.
Generali Investments, insieme a Conning, ha invece raggiunto e superato i 775 miliardi di euro in gestione, portandosi così al nono posto a livello europeo. La parte venditrice, Cathay Life, entra con il 16, 75% nel capitale di Generali Investments Holding, a sua volta controllata dal Leone.
“Si tratta di un’operazione ad alta valenza industriale, dove rilevano soprattutto elementi di complementarietà. Il primo è nelle competenze di investimento, con Conning che porta profonde conoscenze nel juxed income americano. Vi è poi la questione dell’apertura proprio al mercato Usa, dove Conning opera con oltre 200 clienti istituzionali” ha detto Carlo Trabattoni, ceo asset & wealth management di Generali. “In l’Asia, invece, Cathay è un operatore di primo piano, con competenze estremamente marcate nel debito sui mercati emergenti e nelle operazioni di finanziamento del real estate americano, mentre Octagon, una controllata, ci può aprire il mercato del credito strutturato multi-asset».
Il closing dell’operazione dovrebbe arrivare tra marzo e aprile 2024, e sicuramente vede anche una rilevanza politica. Le operazioni che hanno visto aziende italiane agire con un ruolo attivo all’estero, infatti, sono davvero poche, e per trovare casi simili bisogna tornare indietro addirittura alla fine degli anni Novanta con UniCredit.
«L’entrata di Generali Investments tra le top ten del mercato europeo delle società di gestione del risparmio per noi è moto elemento importante, in quanto dà visibilità al marchio Generali e anche a tutte le aziende italiane proiettate allo sviluppo internazionale, favorendo così una maggiore riconoscibilità sul mercato» ha concluso Trabattoni.
