Consulenti, che dramma le riunioni online

La pandemia da Covid-19, che da febbraio 2020 ha cambiato la nostra quotidianità, ha influito su tanti aspetti della nostra vita, lavoro compreso. Con il lockdown, infatti, il lavoro da remoto – o smartworking che dir si voglia – ha preso sempre più piede, fino a diventare una realtà utilizzata e apprezzata dalla maggior parte delle persone. Tanti i tanti benefici di questa nuova modalità lavorativa, ma anche qualche punto a sfavore.

Spesso infatti, quella sottile linea di confine che separa l’essere disponibile dall’essere a disposizione, è stata sorpassata. Telefonate fuori l’orario di lavoro, call interminabili, meeting e riunioni online infinite che più che alleggerire il carico hanno provocato stanchezza, stress e malessere. Anche la routine dei consulenti ha subito modifiche sostanziali, con tutte le varie gestioni professionali ed umane relegate dietro ad uno schermo.

Proprio per questo, gli esperti di Passport-Photo.Online hanno intervistato 1.020 professionisti a proposito delle loro peggiori esperienze con le riunioni e chiamate online nel 2022.
Dallo studio è emerso che circa l’88%, quasi 9 lavoratori su 10, hanno sperimentato, almeno una volta da quando si è passati al lavoro da remoto, la fatica da riunioni virtuali. Il 76% degli intervistati è d’accordo o molto d’accordo nell’affermare che ci dovrebbe essere un giorno a settimana che non preveda riunioni, e i  giorni migliori per le chiamate su Zoom sono risultati il martedì (29%), il giovedì (26%), e il mercoledì (20%); meno indicati invece il lunedì (35%) e il venerdì (31%).
Con le restrizioni da Covid-19 diminuite, se non del tutto azzerate, la situazione non può fare altro che migliorare, anche utilizzando quella sorta di lavoro “ibrido” che permette un buon 50 e 50 tra presenza fisica – e quindi anche appuntamenti faccia a faccia con i clienti – e virtuale, riducendo così gli impegni online.

Tra le tante cose da tenere a mente circa le riunioni online, senza dubbio vi è un “galateo”, o per meglio dire, alcune regole ben precise da rispettare per mantenere una certa etichetta. Se diverse sono ovvie, banali e scontate – come ad esempio non connettersi in ritardo –  altre vengono deliberatamente ignorate a causa di abitudini sbagliate, errori o semplicemente sfortuna.

Ecco, quindi, un elenco delle seccature più comuni che hanno popolato Zoom, Teams e chi più ne ha più ne metta, classificate dalle più alle meno fastidiose:

  1. Connessione internet poco stabile : 50,2%
  2. Eco/riverbero quando qualcuno parla: 49,42%
  3. Troppo rumore di sottofondo: 49,41%
  4. Non prestare attenzione o perdere il filo del discorso di quello che si sta dicendo: 48,92%
  5. Dimenticare di mutarsi o togliere il muto: 48,63%
  6. Cani che abbaiano / Gatti che miagolano: 48,53%
  7. Mostrarsi non pronto: 48,13%
  8. Mostrare il proprio gatto o cane nella riunione: 47,26%
  9. Masticare la gomma in riunione: 47,05%
  10. Partecipanti alla riunione che parlano uno sull’altro: 46,96%
  11. Arrivare in ritardo: 46,08%
  12. Gente che non accende la videocamera in riunioni che lo richiedono: 45,98%
  13. Guidare mentre si è in riunione: 45,88%
  14. Mangiare in riunione: 45,78%
  15. Mostrarsi scocciato (ad esempio giocando con l’astuccio delle AirPods, facendo scrocchiare le dita): 45,09%

 

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