In particolare, come già anticipato dal presidente Tajani, Forza Italia ha presentato 11 emendamenti volti a modificare la tassa addizionale sulle banche rispetto quanto inizialmente previsto dal decreto, nessuna proposta di modifica è invece pervenuta dagli altri due partiti di maggioranza, FdI e Lega.
Nel dettaglio, come fatto notare dagli analisti di Equita, gli emendamenti che dovranno essere discussi in Parlamento, riguardano i seguenti aspetti:
- specificazione del prelievo come una tantum;
- esclusione delle piccole banche;
- esclusione dalla base di calcolo dei titoli di stato;
- deducibilità dell’imposta.
Tra le varie proposte viene richiesto poi che il cap dell’imposta non sia calcolato come 0.1% degli attivi ma come percentuale degli RWA (con soglie indicate a 0.15% e 0.18%) e la deducibilità dell’imposta (richiesta in alcuni emendamenti per tutte le banche e in altre prevedendo una gradualità che supporti gli operatori di dimensioni più piccole).
Si ricorda inoltre che la premier Meloni ha aperto a correttivi della misura, chiedendo però che il gettito a favore dello Stato rimanga invariato.