Tassi
Il tasso medio sui prestiti ad agosto è cresciuto di +5bps mese su mese al 4.48%. Per quanto riguarda le nuove operazioni, il tasso sui prestiti alle imprese si è attestato al 5.03%, in leggera contrazione rispetto al 5.09% di luglio (su cui potrebbe avere inciso l`effetto stagionalità, con agosto tipicamente scarico in termini di nuove ergoazioni), mentre i prestiti a famiglie sui mutui è visto in crescita di +10bps mese su mese al 4.29%.
Il tasso medio pagato sulla raccolta è in leggera crescita di +5bps su base mensile a 1.01%, per uno spread commerciale pari quindi a 347bps, stabile su base mensile per la prima volta da inizio anno. L`aumento del tasso sugli impieghi è quindi compensato dall`incremento dei tassi passivi, guidato dall`aumento del tasso sui PCT (+13bps mese su mese sulle consistenze). Il tasso sui nuovi depositi a termine è stato pari nel mese al 3.36%, in aumento di +8bps su base mensile.
“Riteniamo che alla luce del recente aumento dei tassi della BCE e dell’annuncio di una possibile pausa a ottobre, lo spread commerciale possa ancora aumentare leggermente a settembre per poi stabilizzarsi o leggermente contrarsi tra il quarto trimestre del 2023 e il primo trimestre del 2024“, commentano gli analisti di Equita.
Volumi
Ad agosto il totale degli impieghi a famiglie e imprese (ca. 1,299bn) è in contrazione del -3.3% anno su anno e del -0.9% Mese su mese, segnali che la stretta creditizia sta iniziando a manifestarsi nuovamente dopo le pause su base mensile dei mesi scorsi. Rispetto a fine dicembre 2022, i prestiti sono in contrazione del -2.2%.
Sul lato del funding, non si segnalano variazioni rilevanti con il totale della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) che rimane stabile su base mensile a ca. 1,985 mld di euro (+1.4 mld, +0.1% mese su mese) e sostanzialmente superiore rispetto al periodo pre-pandemia di ca. 180 mld. Su base annuale, la raccolta è in calo del -3.4%. Il principale contributo negativo è dato dai depositi (-5.5% anno su anno, stabili mese su mese), che da inizio anno hanno visto deflussi per ca. 100bn.
Sofferenze
Le sofferenze nette nei bilanci delle banche italiane sono pari a 16.5 mld di euro, sostanzialmente stabili su base mensile. Alla luce dell’evoluzione attesa del contesto macro, non escludiamo che, nonostante la buona dinamica mostrata finora (sofferenze nette su impieghi in aumento di +16bps da inizio anno), nei prossimi mesi si possa assistere a un moderato deterioramento dell`attivo. Dall`altro lato ricordiamo come le principali banche dispongano ancora di buffer di protezione del P&L garantiti dagli overlays accumulati a partire dagli anni del Covid.