Prendendo in esame le principali banche italiane – UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper Banca, Banco Bpm e Monte dei Paschi di Siena – Moody’s aveva scritto che la nuova imposta avrebbe “ridotto sensibilmente il reddito netto degli istituti”, precisando anche che l’effetto su ogni banca sarebbe stato condizionato da alcuni settori, tra cui la diversificazione geografica delle entrate.
Con l’ultimo report riservato ai cinque istituti più importanti, l’agenzia ha confermato come la tassa sugli extraprofitti non venga poi considerata alla stregua di forte freno per la redditività delle banche italiane. Per Moody’s, infatti, “gli utili delle banche italiane rimarranno elevati nel secondo semestre del 2023 anche nel caso in cui alla tassa non dovesse essere apportata alcuna modifica”, si legge.