Pubblichiamo di seguito un post apparso su LinkedIn a firma Luigi Alaia, Private Banker per IW Private Investments. Al centro dell’intervento una riflessione dedicata alla gestione delle difficoltà legate alla professione.
Solitamente si è portati a considerare un percorso di crescita come un percorso fatto solamente di conquiste e positività.
Niente di più sbagliato.
Sulla nostra strada ci saranno sempre dei picchi in alto ed altri in basso.
Ciò che farà la differenza sarà il nostro modo di gestirli.
L’idea alla base del reframing, è che il nostro punto di vista è determinato da una cornice che delimita ciò che vediamo: la nostra prospettiva.
Spesso, quando ci sentiamo bloccati in una situazione, abbiamo solo bisogno di cambiare prospettiva.
Se infatti riuscissimo a spostare la cornice, e la tecnica del reframing consiste proprio in questo, potremo cambiare quello che vediamo.
Potremmo cambiare ciò che proviamo, e di conseguenza, anche le nostre azioni ne risulterebbero modificate.
Trovando così nuove soluzioni che prima ci erano nascoste.
Infatti, imparare a guardare le cose con una cornice mobile è alla base di una prospettiva ottimista.
Dweck definisce mindset la cornice che siamo soliti usare.
Un mindset fisso è una cornice che non si sposta mai e che ci lascia ancorati alle nostre convinzioni.
Un mindest mobile, è invece orientato alla crescita, ed è capace di far emergere da ogni situazione aspetti prima invisibili sfruttabili a nostro vantaggio.
Le persone che riescono a beneficiare di un mindset mobile, non solo non si lasciano intimorire dal fallimento o dalle situazioni complesse, ma considerano gli errori e le sfide come occasioni per imparare qualcosa di nuovo.