E’ ormai Btp Valore mania. Sulla bocca di tutti, la nuova emissione sembra avere attirato le attenzioni dell’opinione pubblica. Ma quali sono i pregi e difetti reali di questo strumento? A fare il punto ci ha pensato Fabrizio Taccuso, socio dello studio Andreaoli e Taccuso, con una approfondita analisi sul blog Consulenza Vincente. Ve la riportiamo di seguito. E voi cosa ne pensate? Scriveteci a [email protected]
I rendimenti del mondo obbligazionario sono ai massimi degli ultimi anni dopo i forti rialzi dei tassi effettuati dalle Banche Centrali. Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo il rendimento del Treasury (titoli di stato Usa) a 10 anni è al 4,67% e quello del nostro BTP sopra il 4,95%.
Per chi oggi ha liquidità da investire ferma sui conti correnti ciò rappresenta sicuramente una buona opportunità di investimento per i prossimi anni.
In questo contesto si inserisce la seconda emissione del Btp Valore Ottobre 2023. Il titolo ha riscosso molto successo già nella sua prima emissione dello scorso giugno in cui erano stati sottoscritti tra i 18 e 19 miliardi di euro.
Che cosa sono i BTP?
I BTP o Buoni del Tesoro poliennali sono titoli di debito a medio-lungo termine emessi dal Tesoro (Ministero dell’Economia e delle Finanze) che hanno cedola fissa posticipata pagata semestralmente. I BTP possono essere emessi con scadenze pari a 3, 5, 7,10, 15, 20, 30 e 50 anni.
Va evidenziato che i forti rialzi dei tassi degli ultimi due anni hanno portato molte emissioni in circolazione a prezzi particolarmente bassi. Come sappiamo un aumento dei tassi riduce il valore dei titoli sul mercato secondario. In questi giorni le scadenze più lontane quotano poco più di 50 centesimi, quindi la metà del loro valore nominale.
La nuova emissione del BTP Valore Ottobre 2023: la novità
La novità della nuova emissione del Btp Valore ottobre 2023 consiste nell’introduzione delle cedole trimestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo. In pratica i primi tre anni il tasso cedolare è fisso e aumenterà nei restanti due anni di vita del titolo. E’ il cosiddetto meccanismo step-up. Le cedole saranno pagate a gennaio, aprile, luglio e ottobre.
Caratteristiche del nuovo BTP Valore
Il Ministero dell’economia e delle finanze ha comunicato le caratteristiche della seconda emissione:
- Investimento minimo di 1.000 Euro. Non sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione.
- Periodo di sottoscrizione dal 2 al 6 di Ottobre.
- Il titolo può essere acquistato senza commissioni attraverso home banking, in banca o all’ufficio postale.
- La durata sarà di 5 anni, con scadenza Ottobre 2028.
- Premio fedeltà pari allo 0,5% per coloro che porteranno il titolo a scadenza
- Il collocamento avviene alla pari sulla piattaforma MOT (Mercato telematico delle obbligazioni) senza commissioni e con prezzo pari a 100.
- L’emissione è riservata ai piccoli risparmiatori (retail)
I vantaggi del nuovo BTP Valore: tasso e durata
Il tasso cedolare minimo garantito sarà del 4,10% nei primi tre anni e del 4, 50% nei due anni finali, mentre il tasso definitivo sarà annunciato solo alla chiusura del collocamento cioè il 6 ottobre. In ogni caso non potrà essere inferiore al tasso cedolare minimo garantito.
Negli ultimi giorni, in modo particolare, il rendimento dei nostri titoli di stato è schizzato alle stelle, con il decennale che ha toccato il 4,95%, il massimo degli ultimi undici anni. Ciò sia per l’aumento dello spread nei confronti del bund (poco sotto i 200 basis point) che per le tensioni sui mercati internazionali.
Di conseguenza il Tesoro sarà sicuramente costretto ad alzare il rendimento rispetto all’emissione di giugno che dura quattro anni. Per quella emissione, che attualmente quota 97,80, i rendimenti sono del 3,25% per il primo e secondo anno e del 4% per il terzo e quarto anno. Molto probabile che stavolta le prime cedole siano sopra il 4%.
Va inoltre sottolineato che la tassazione è agevolata al 12,5% per i titoli di stato ed è più conveniente rispetto ai tassi praticati sui conti correnti e sui conti deposito per i quali è al 26%. Inoltre non è da sottovalutare il fatto che i titoli di Stato siano esenti da imposte di successione.
Per i risparmiatori che oggi hanno liquidità ferma sui conti correnti o che hanno sottoscritto prodotti in banca poco efficienti, tutto ciò rappresenta una buona opportunità, sempre in ottica di una corretta diversificazione degli investimenti.
I rischi della nuova emissione del BTP Valore (e più in generale del debito pubblico italiano)
Quali potrebbero essere i rischi derivante dalla sottoscrizione di titoli di stato?
In primis, il debito pubblico italiano è cresciuto negli ultimi anni. Attualmente è pari al 143,5% del Pil. Peggio di noi solo la Grecia in Europa.
La nostra situazione è delicata per tanti fattori:
- crescita economica asfittica;
- crisi demografica;
- spesa pensionistica eccessiva;
- alta evasione fiscale
Quando un Paese è molto indebitato, in caso di recessione economica, va in difficoltà e di conseguenza i titoli di stato potrebbero essere sotto pressione. Ciò significherebbe dover alzare ulteriormente i rendimenti, con una spesa maggiore in conto interessi. Già ora il ministro Giancarlo Giorgetti dovrà recuperare almeno 14-15 miliardi in più solo per pagare gli interessi derivanti dagli ultimi aumenti dei tassi.
Maggiori interessi sul debito producono, brutalmente, ancora più spesa pubblica: una spirale tossica dalla quale si farebbe fatica ad uscire.
In un contesto particolarmente negativo potrebbe diventare inevitabile anche una ristrutturazione del debito pubblico.
Ricordiamo le clausole CACS, acronimo di “clausole di azione collettiva”. Sono clausole che, in casi estremi, danno la possibilità allo stato che ha emesso un’obbligazione di richiedere agli obbligazionisti di accettare il taglio del valore nominale del titolo, oppure la riduzione delle cedole o l’allungamento delle scadenze.
Lo spread negli ultimi giorni è in salita. Attualmente si è portato vicino ai 200 basis point. In pratica lo stato italiani paga due punti in più rispetto alla Germania sul titolo decennale. La crescita dello spread di solito è un segnale di tensione sui mercati.
Infine nei prossimi mesi le agenzie di rating dovranno esprimere il loro giudizio sull’Italia. La prima sarà Standard&Poor’s il 20 Ottobre, a cui seguirà Fitch il 10 novembre e infine Moody’s il 17 Novembre, la più attesa. A differenza delle altre due che quest’anno si sono già pronunciate sull’Italia confermando il rating, Moody’s a maggio aveva deciso di rimandare il suo “voto” senza specificare le ragioni di tale slittamento.
Non sono da escludere a priori nei prossimi mesi ulteriori tensioni sui mercati relativi ai titoli stato italiani.
L’importanza di una corretta pianificazione finanziaria
Come diciamo sempre ai nostri clienti, un investimento non deve mai rappresentare una scommessa che può pregiudicare l’andamento dell’intero portafoglio. Deve piuttosto inserirsi in una corretta diversificazione basata su obiettivi e progetti di vita della persona e della sua famiglia.
In tal senso anche la nuova emissione del Btp Valore può rappresentare una valida opportunità. I BTP italiani, anche se con rendimenti che non vedevamo da molti anni, non possono rappresentare però l’intera quota obbligazionaria detenuta in portafoglio.
Nell’attuale contesto di mercato abbiamo valide alternative di rendimento rappresentate dai titoli governativi di altri Paesi, dai titoli di stato Usa e anche dal mondo corporate e dei Paesi emergenti. A tal fine gli Etf obbligazionari possono essere gli strumenti adeguati per una corretta strategia di diversificazione.