Risanamento, al via nuovo round con le banche

Continua il profondo rosso di Risanamento che si piazza ancora in fondo al listino. Dopo i crolli degli ultime settimane il titolo ha perso a Piazza Affari quasi il 30% della capitalizzazione.

Logicamente parte di questo calo è da collegare al momento difficile attraversato dal settore immobiliare, in particolare a livello internazionale. A questo scenario di settore di certo non favorevole, si aggiunge la delicata situazione finanziaria e patrimoniale propria di Risanamento. Gli ultimi dati ufficiali parlano di un indebitamento netto di gruppo nell’ordine dei 2,5 miliardi di euro, in forte aumento rispetto agli 1,7 miliardi di fine 2006. A questa esposizione Risanamento poteva contrapporre un patrimonio immobiliare che ammontava, a valore di libro, poco più di 3 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi al 31 dicembre del 2006.

Alcuni analisti hanno fatto notare che se fino a qualche mese fa parte dell’esposizione nei confronti delle banche era garantita dal valore delle azioni, il recente crollo delle azioni potrebbe costringere gli istituti a chiedere il reintegro delle garanzie. Questa ipotesi sta costringendo Luigi Zunino (nella foto) ad accelerare il processo di dismissione degli asset immobiliari considerati non più strategici.

E proprio oggi la società immobiliare dovrebbe incontrare il management di Intesa Sanpaolo, la banca più esposta (quasi 2,6 miliardi) per disegnare le strategie future che prevedono la vendita dei due asset principali presenti in portafoglio. Il valore dell’area di Santa Giulia a Milano e di quella ex- Falck a Sesto San Giovanni si aggira intorno ai 5 miliardi di euro.
 

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