Terza tappa del roadshow della casa di gestione dedicato interamente ai finanzial advisor. Illustrato l’outlook della società sui mercati finanziari
Si tiene oggi a Padova la terza tappa del roadshow di Eurizon dedicato ai consulenti finanziari. Gli appuntamenti precedenti sono stati l’8 febbraio, nella nuova sede milanese della società nel grattacielo di Gioia 22, e la seconda a Roma il 15 febbraio. Oggi si tiene il terzo evento itinerante in cui Eurizon ha presentato il proprio Outlook per il 2024 di fronte a platee composte da esponenti delle principali reti di consulenti finanziari. Gli esperti di Eurizon hanno delineato lo scenario macroeconomico, le prospettive per i mercati finanziari per l’anno appena partito e le conseguenti strategie di investimento nei portafogli, fino a tratteggiare alcune rilevanti soluzioni d’offerta.
Dopo un 2023 di crescita, con risultati positivi su tutti i principali mercati finanziari, i gestori della sgr del gruppo Intesa Sanpaolo prevedono per il 2024 la prosecuzione del ciclo economico globale con un mix di crescita e inflazione finalmente stabilizzato e auspicano minori livelli di volatilità sui mercati, rispetto ai picchi degli ultimi anni. In tale contesto si inseriscono alcuni elementi di attenzione, primo tra tutti un fitto calendario geopolitico.
Il principale tema macro del 2023 era l’atterraggio di crescita ed inflazione dopo le turbolenze della ripartenza post-covid. Tra le ipotesi in campo il rallentamento morbido (soft landing) ha prevalso rispetto alle previsioni di recessione (hard landing). Con l’avvio del 2024 siamo entrati nel 5° anno del ciclo post-covid, i dati macroeconomici ci dicono che il dibattito soft vs hard landing si può considerare concluso. Per il 2024 l’attenzione si sposta “il tema guida diventa l’atterraggio dei tassi di interesse”. Con la stabilizzazione dell’inflazione viene meno la necessità di tassi di interesse delle Banche Centrali a livelli di emergenza. Le aspettative attuali sono che il calo dei tassi a breve avvenga tra la seconda parte del 2024 e la prima metà del 2025 e che il livello di atterraggio dei tassi BCE sia al 2,0%-2,5% e quello dei tassi Fed al 3,0%-3,5%. In entrambi i casi 200 punti base sotto i livelli attuali, ma ben lontani dai minimi del ciclo precedente.
I mercati obbligazionari core appaiono interessanti in termini di rendimento a scadenza e potrebbero realizzare guadagni in conto capitale grazie al ribasso dei tassi ufficiali. La discesa dei tassi attesa favorirebbe i mercati del reddito fisso nel breve e medio termine, poiché il ciclo di allentamento monetario potrebbe essere ancora più importante rispetto a quanto suggeriscano le attuali valutazioni di mercato.
La fine della restrizione monetaria è una notizia positiva per le obbligazioni a spread che presentano tassi a scadenza e spread storicamente interessanti. I mercati del credito, infatti, sommano al flusso cedolare la possibile restrizione degli spread. Il tasso di default a livello globale ha avuto uno spike nel 2023 a 4.8%, il più alto livello dal 2021, a causa della politica monetaria restrittiva che ha aumentato il cost of funding delle aziende impattando maggiormente su emittenti ad alta leva. Per il 2024 ci aspettiamo tasso di default in diminuzione.
Le prospettive rimangono favorevoli tanto per il credito, dove gli spread hanno margini di ulteriore discesa rispetto ai livelli tipici di fine ciclo, ma anche per le azioni che, dopo un 2023 sostenuto dalla espansione dei multipli, possono avere la crescita degli utili come elemento di sostegno. Dopo il recupero del 2023, le valutazioni dell’azionario appaiono meno attraenti, ma possono ancora dare soddisfazioni se sostenute da utili in crescita. L’investimento sui mercati azionari in questo contesto privilegia un approccio che punti su più settori e strategie per cogliere le potenziali performance del mercato. Non si può sapere ora con certezza quali saranno le società vincenti tra 20 anni, ciò che è chiaro è che i progressi dei prossimi anni saranno comunque catturati all’interno dell’indice rappresentativo dei mercati azionari globali.
Strategia obbligazionarie Epsilon Fund – Euro Bond
Gli esperti di Eurizon hanno illustrato le caratteristiche della loro strategia pura in obbligazioni governative europee che ha festeggiato nel 2023 15 anni di track-record, con un patrimonio arrivato a oltre 7 miliardi in gestione. Si avvale di un portafoglio strategico “ottimizzato” e ben diversificato, che si adatta costantemente alle dinamiche di mercato, con un budget di rischio flessibile e dinamico in funzione delle condizioni del mercato.
Mercato high yield
Le aspettative sul mercato high yield sono che il tasso di default dopo aver raggiunto il picco nel primo quarter 2024 a fine anno sarà più basso dei livelli attuali. Questa view non è solo frutto del nostro scenario macro ma anche di valutazioni tecniche bottom up circa la analisi della struttura delle scadenze del mercato. L’integrazione di questi due approcci mira a selezionare tra i titoli, i nomi e i settori migliori nell’attuale contesto di mercato, cercando di evitare quelle società che potrebbero avere difficoltà a rifinanziare le scadenze imminenti e quindi incorrere in default.
Sostenibilità e merito di credito appaiano slegati soprattutto con riferimento agli emittenti ma Eurizon ha una vocazione naturale Esg. Entrambi i fondi high yield di Eurizon sono articolo 8, quindi oltre a essere soggetti, come tutti i fondi gestiti da Eurizon, a una policy Esg molto stringente e accurata prestano una particolare attenzione agli aspetti relativi alla Governance degli emittenti. Questo è cruciale per gli emittenti Hy che spesso sono, soprattutto nella fascia più bassa dei rating, società private non quotate e quindi possono presentare una limitata trasparenza contabile e di reportistica. Avere un team Esg dedicato all’interno di Eurizon che fa engagement diretto sulle società per queste questioni è certamente una fonte di valore aggiunto. Lo screening che viene fatto a monte spesso permette di evitare di incorrere in società che presentano problemi di cattiva governance aziendale.
Green bond
Il mercato dei Green bond permette di avere un ritorno finanziario unito a un ritorno di sostenibilità. Il fondo di Eurizon specializzato sui green bond, nato nel 2018, è diventato in pochi anni tra i più grandi in Europa per questa tipologia, con un patrimonio a fine 2023 di oltre 1,3 miliardi di euro. È un fondo diversificato a livello geografico, dove comunque prevale l’Europa perché è una delle punte di diamante della sostenibilità. La selezione delle obbligazioni è volta a creare una combinazione ben bilanciata tra emittenti sovrani e corporate che hanno messo al centro la sostenibilità con l’obiettivo di ridurre il profilo di rischio ambientale per l’azienda, aumentare la solidità a livello finanziario e tramutare la sostenibilità in vantaggio competitivo che è destinato ad esprimersi in un orizzonte di medio periodo.
Circular Economy e Sustainable Global Equity
Tra le soluzioni illustrate da Eurizon che consentono di investire nella performance dell’indice globale Msci World con l’obiettivo di ottenere un’extra-performance tramite la gestione attiva, ci sono due prodotti che si avvalgono di ricerche interne sviluppate nel corso degli ultimi 10 anni su due distinti temi di investimento di lungo periodo, si tratta di: Eurizon Fund – Equity Circular Economy e Eurizon Fund – Sustainable Global Equity.
Circular Economy: “è qualcosa che serve a noi tutti”, hanno sottolineato gli esperti di Eurizon, “perché il nostro modello economico possa progredire. La strategia di gestione del fondo cerca di massimizzare l’impatto dell’investimento nelle aziende che in ogni settore sono i leader nella transizione circolare. Queste aziende possono contare su due vantaggi rispetto ai loro competitor: rendere più efficiente la gestione dei costi e aumentare la fidelizzazione dei propri clienti passando da una logica di vendita di prodotti a vendita di servizi. Prima di lanciare il fondo, gli esperti del team Sustainable Strategies di Eurizon hanno portato avanti per anni un lavoro di ricerca di info rilevanti per la misurazione della circolarità”.
Sustainable Global Equity: il fondo cerca di massimizzare l’impatto dell’investimento nelle aziende che in ogni settore hanno maggiore esposizione all’agenda di crescita sostenibile perseguita dai governi delle principali economie globali. Il team di gestione ha osservato che le aziende con queste caratteristiche negli ultimi anni hanno conseguito una maggior crescita dei ricavi rispetto ai propri competitor. La sostenibilità nel mondo degli investimenti diventa sempre più un fattore necessario, perché ciò che non è sostenibile prima o poi manifesta le sue criticità. Ed è questo un aspetto rilevante su cui concentrare l’attenzione: identificare quali aziende stanno mettendo a rischio la propria redditività futura a causa di impatti non sostenibili sul piano ambientale e sociale e quali aziende saranno invece avvantaggiate dalle loro scelte lungimiranti. Un’azienda rappresenta un investimento sostenibile e può entrare nella gestione attiva di Eurizon Fund Sustainable Global Equity se i suoi prodotti e i suoi servizi concorrono a mitigare gli squilibri ambientali e sociali che costituiscono il cuore dell’agenda degli investimenti pubblici delle maggiori economie mondiali e se riesce a farlo gestendo le opzioni tecnologiche ed il proprio capitale umano in modo da generare un saldo netto positivo dei propri flussi di cassa. Per ottenere questi risultati occorre un management in grado di conciliare le esigenze di cassa di breve periodo con la capacità di mobilitare le proprie persone verso una visione a lungo termine del proprio business. Quindi è importante che anche il governo societario sia allineato a questi obiettivi.