Ai superprofitti delle banche degli Stati Uniti seguono mega stipendi per i banchieri di Wall Street. Il Sole 24 Ore riporta i dati sui compensi del 2023 pubblicati dalle maggiori banche americane.
Al primo posto troviamo James Gorman, amministratore delegato di Morgan Stanley dal 2010 fino all’inizio del 2024, con 37 milioni di dollari lordi annui (ultimi 12 mesi), con un aumento del 17,5% rispetto ai 31,5 milioni del 2022. Per i suoi oltre 13 anni di carriera come ad, Gorman ha ricevuto complessivamente quasi 338 milioni. Inoltre ha incassato più di 40 milioni dalla cessione di titoli Morgan Stanley nel 2023. Il nuovo ad è Ted Pick, Gorman mantiene la carica di presidente esecutivo del cda.
Al secondo posto Jamie Dimon, ad di JP Morgan Chase, la più grande banca del mondo, con 36 milioni di dollari di compensi al lordo delle tasse, in aumento di circa il 4% rispetto ai 34,5 milioni dell’anno precedente. Si stratta della retribuzione più alta mai pagata al numero uno della banca e comprende 1,5 milioni di stipendio base e 34,5 milioni di bonus, la maggior parte in azioni. Dimon, 67 anni e in carica dalla fine del 2005, appare di frequente in cima alla classifica degli amministratori delegati più pagati. Forbes valuta il suo patrimonio netto in circa 1,9 miliardi.
Medaglia di bronzo per l’ad di Goldman Sachs David Solomon, con 31 milioni di dollari lordi. Il compenso supera del 24% quello di 25 milioni pagato l’anno precedente, nonostante la banca abbia conseguito i profitti più bassi degli ultimi quattro anni. La somma ricevuta è composti da 2 milioni di stipendio base e da 29 milioni di bonus, la maggior pagata in azioni. Da considerare che negli Stati Uniti la retribuzione fissa è sottoposta a una maggiore imposizione rispetto ai premi legati ai risultati.
Infine, ai piedi del podio, Brian Moynihan ad di Bank of America con 29 milioni di dollari, un milione in meno (-3%) rispetto al 2022, a fronte un utile netto della banca diminuito del 4,42% a 24,87 miliardi.