Banco Bpm, con l’assistente virtuale Paolo per aumentare la produttività

Banco Bpm apre all’intelligenza artificiale. L’istituto, infatti, attraverso le parole di Adolfo Pellegrino – chief innovation officer – riportate da Il Sole 24 Ore, ha confermato di utilizzare questa nuova tecnologia da tempo e su più fronti, come quello della gestione commerciale.

“Abbiamo anche sviluppato un assistente virtuale che si chiama Paolo, in grado di aiutare il cliente nel momento in cui ha bisogno di informazioni o aiuto, come fare il saldo del conto, conoscere l’Iban o realizzare un bonifico”. Insomma, un assistente virtuale in grado di comprendere i bisogni dei clienti e orientarli verso la soluzione più rapida ed efficace.

Naturalmente Banco Bpm non è la prima e unica realtà ad avvalersi dei servizi dell’AI, ma anzi, è sempre di più in buona compagnia, nonostante qualche resistenza da parte dei clienti sia ancora presente: diverse ricerche, infatti, indicano come tanti utenti siano fino ad ora piuttosto insoddisfatti degli assistenti virtuali.  “Il nostro Paolo è efficiente, ma è chiaro che la tecnologia in oggetto non può sostituire il gestore, ma anzi, lo libera delle mansioni a minore valore aggiunto. In questo modo, l’agente umano ha maggiore tempo per concentrarsi su attività più rilevanti quali la consulenza” dice Pellegrino. Non una sostituzione, quindi, quanto più un aiuto. “L’AI è utile ad automatizzare diverse attività quali, ad esempio, il regolamento del bonifico. Potremo, nel breve medio periodo, raggiungere un incremento della produttività di almeno il 20%”.

Oltre a quello degli assistenti virtuali, un altro fronte importante è quello relativo al contrasto al riciclaggio. “In qualità di istituto di credito vigilato, siamo obbligati a segnalare le operazioni sospette” aggiunge Pellegrino. Spesso, però, non tutte le attività che possono apparire illegali lo sono veramente. In questo Artificial Intelligence aiuta ad individuare velocemente e analizzando una grande mole di dati i cosiddetti falsi positivi, ovvero tutte quelle operazioni che non sono veramente illecite. “Sono tutti approcci che rendono più efficiente il controllo stesso. Ovviamente l’Intelligenza Artificiale non è esente da errori, ma per qualsiasi problematica il gestore può intervenire e affrontare correttamente la questione”.

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