Osservando l’andamento della raccolta relativo alle prime settimane del 2024, il mercato italiano della consulenza finanziaria sembra non aver ancora del tutto digerito l’avversione al rischio della clientela nel corso dell’anno precedente. Il 2023 è stato infatti all’insegna della rincorsa all’amministrato, con il gestito che non ha saputo offrire lo stesso appeal del 2022, probabilmente subendo le scorie delle difficoltà dei mercati post guerra in Ucraina. Quella che è una naturale redistribuzione degli afflussi non va però confusa con il termine “crisi”, dato che comunque nel 2023 le reti hanno realizzato la terza migliore raccolta annuale di sempre, pari a 43,9 miliardi di euro.
Inoltre, osservando gli ultimi dati patrimoniali comunicati da Assoreti, a fine 2023 il capitale dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari degli intermediari associati ha raggiunto i 785,1 miliardi di euro, evidenziando una crescita del 12,3% rispetto alla valorizzazione osservata al termine del 2022 (698,9 miliardi). Le leve dell’incremento si ritrovano nei volumi di raccolta realizzati nell’anno, che incidono per 6,3 punti percentuali, e nell’effetto performance dei mercati finanziari che contribuiscono per 5,8 punti percentuali, mentre il resto della differenza è dovuto all’impatto delle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione.
Vigilanza più dura
Come ogni anno, nell’attesa dell’uscita ufficiale della relazione annuale Ocf, BLUERATING vi propone la fotografia attuale delle dinamiche del settore della consulenza finanziaria in Italia, alla scoperta di un anno che offre anche altri spunti per continuare a essere ottimisti. Dopo l’approfondimento sui giovani under 35, oggi focus sulla vigilanza.
Limitandoci a una prima osservazione dei dati complessivi relativi ai provvedimenti di vigilanza emessi da Ocf, potremmo dire che questi appaiono sostanzialmente stabili. Vi è però una differenza importante nel peso delle sanzioni definite dall’Organismo.
Se vogliamo entrare nel dettaglio dei numeri, nel corso dell’anno precedente, il 2022, ci eravamo lasciati con 93 provvedimenti così suddivisi: 24 radiazioni, 37 sospensioni sanzionatorie e infine 32 sanzioni amministrative.
Il 2023 ci mostra 2 delibere in più, portando il totale delle azioni di vigilanza da parte dell’Ocf a quota 95 unità, ma quello che cambia decisamente è l’intensità delle azioni intraprese: le sospensioni sanzionatorie scendono a 24 unità, mentre crescono di molto le radiazioni, arrivate a quota 36. Piuttosto stabile invece il numero di sanzioni amministrative, precisamente 35.