Dossier “Consulenti, generazioni a confronto”: Banca Mediolanum

Il mondo dell’advisory affronta il ricambio generazionale. Lavorare in team è la scelta migliore: professionisti giovani e senior, insieme per creare sinergie utili a una consulenza che guarda al futuro. Bluerating ha posto le seguenti domande, rete per rete, a un consulente junior e a uno senior:

  • Come mai hai scelto la professione di consulente finanziario?
  • Secondo te, alla luce della tua esperienza, qual è il plus valore dato dal lavorare in team con altri consulenti?
  • Parlando del tema del passaggio generazionale nella professione, quali sono a tuo avviso gli elementi portanti per una proficua collaborazione tra consulenti junior e consulenti senior?
  • Come immagini la professione tra 10 anni?

Banca Mediolanum

Junior: Antonio Compostella

1 Sono family banker da un anno dopo un’esperienza decennale da agente di commercio. Anch’io, come Alessandro, quando ho avuto modo di confrontare il servizio di Banca Mediolanum con quello degli altri istituti di cui ero cliente, ho chiesto al mio Family Banker se ci fosse la possibilità di allacciare dei rapporti lavorativi. Così, in poco tempo, sono passato dall’essere un cliente di una banca tradizionale, al diventare un cliente di Banca Mediolanum e poi un suo family banker.

2 Da agente di commercio lavoravo da solo, avevo il supporto della sede, ma non un team di riferimento. Poi il mondo è cambiato. Oggi ho tanti ganci. Mi posso affidare al mio supervisore, al supervisore del mio supervisore, ai tanti colleghi che vedo ogni giorno, agli specialisti, straordinari professionisti con i quali ho già seguito diverse operazioni. Da fuori può sembra atipico, siamo tutti imprenditori, eppure lo spirito di team è straordinario. Quasi quasi mi chiedo come abbia fatto prima a lavorare da solo, oggi non ne potrei fare a meno.

3 Per me il dialogo quotidiano con il mio supervisore è fondamentale perché la sua esperienza ventennale è una manna. Ho imparato che non esistono domande stupide. Ogni giorno lo riempio di quesiti, di dubbi. Sono convinto che il mio entusiasmo possa essere una grandissima leva per lui. Ho fame, voglia di imparare, di fare carriera. Ho bisogno di lui e probabilmente lui di me.

4 Per quello che ho potuto vedere in questa mia breve esperienza penso che nei prossimi 10 anni la figura del consulente darà sempre più centrale. Forte di una relazione basata su una profonda conoscenza del cliente e del suo nucleo relazionale, il professionista metterà sempre più al centro le esigenze e gli obiettivi finanziarie delle persone di cui si occupa per poi scegliere la pianificazione patrimoniale che meglio risponde al caso specifico.

Senior: Alessandro Simioni

1 Provengo da studi economici e ho sempre nutrito una forte passione per la finanza. Le mie prime due esperienze lavorative sono state esterne a questo mondo, ma da cliente di Banca Mediolanum ho constatato con mano la grande differenza di servizio tra il modello tradizionale e quello delle banche-reti. Dopo due anni da cliente, nel 2005, ho chiesto al mio family banker se ci fosse la possibilità di accedere a un mondo che mi appassionava da sempre e in cui intravvedevo il forte potenziale di crescita. Uno sviluppo professionale, non solo legato al business, ma anche alla valenza sociale per i clienti.

2 Se parliamo di team in senso stretto, penso che la condivisione di esperienze, di modalità operative, di impegno nella gestione dei picchi emotivi dei clienti consenta un arricchimento quotidiano, trasversale a tutta la squadra, un’occasione di autoformazione e crescita esponenziale che nasce dall’interno. Ma il nostro team fa parte di una struttura più grande che comprende gli specialisti del credito, della protezione, del wealth management e dell’investment banking. Specialisti orchestrati dal family banker che detiene il rapporto fiduciario con il cliente e che rimane il suo unico interlocutore. Un modello identitario, quello del family banker al centro, che genera valore ed efficienza.

3 Direi due: umiltà e apertura mentale. Combinando i punti di forza di un senior, ovvero competenze commerciali e relazionali, con la dimestichezza degli junior nell’uso delle nuove piattaforme, non solo social, e delle nuove modalità comunicative si può creare un mix esplosivo. Ovvio lo junior deve dimostrare apertura mentale nel comprendere che competenze commerciali e relazionali si acquisiscono in anni. Allo stesso, con umiltà, il senior deve partire dal presupposto che nessuno ha mai finito di imparare e che le nuove generazioni possono portare grande valore aggiunto soprattutto per i temi che accennavo prima.

4 Se analizziamo quello che è accaduto nei Paesi anglosassoni che, in linea generale, nel nostro settore anticipano i trend, possiamo notare che la quota di mercato della consulenza finanziaria è il triplo che da noi. La strada, quindi, mi sembra segnata. Infatti anche da noi la quota di mercato dei consulenti è raddoppiata negli ultimi 10 anni. Viste le premesse, per me il consulente finanziario del futuro, ormai prossimo, è destinato, se si organizza, ad avere un portafoglio potenziale molto più grande rispetto ad oggi.

Qui le altre puntate del dossier:

Allianz Bank FA
Credem
Fineco

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!