Sportelli bancari, stop alle chiusure: ecco gli istituti che vanno controcorrente

Se fino ad ora abbiamo (quasi) sempre parlato dell’emergenza chiusure degli sportelli da parte della maggioranza degli istituti bancari, c’è invece chi va controcorrente e, anzi, decide di aprirne sempre di più. Come scrive Affari&Finanza, nell’ultima relazione annuale della Banca d’Italia si legge che nel 2023 gli istituti di credito “hanno proseguito la riorganizzazione dei canali di distribuzione: il numero dei dipendenti è sceso di circa 11%, quello degli sportelli del 4; nell’ultimo decennio il calo è stato del 12 e del 34% rispettivamente”.

Anche i sindacati hanno più colte lanciato l’allarme: secondo l’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, l’anno scorso, in Italia, hanno chiuso 826 sportelli, dopo i 677 del 2022. Nella dichiarazione non finanziaria del 2023, Cassa Centrale Banca (Ccb) ha fatto sapere di essere rimasta l’unica presenza bancaria in 307 dei 1.069 comuni presidiati. In base ai dati del sindacato Uilca, Ccb è tra gli istituti che nel 2023 si sono mossi controcorrente, aumentando il saldo finale degli sportelli, insieme a Banco Desio, Credem, Volksbank, Sparkasse e Banca Popolare di Sondrio.

“I grandi gruppi hanno continuato a chiudere le filiali, mentre le banche di minori dimensioni dimostrano che può funzionare un modello diverso, aprendo sportelli e individuando in modo mirato territori in cui incrementare ricavi e utili. Il settore del credito cooperativo tra il 2022 e il 2023 ha chiuso complessivamente solo sei filiali e si conferma un polo bancario a sostegno dell’economia, soprattutto in zone periferiche, e al livello dei primi cinque istituti del Paese, dimostrando che può esistere un modello di business che non ricorre alla chiusura di filiali in maniera massiccia” ha detto Roberto Telatin, responsabile Centro studi Uilca Orietta Guerra.

A maggio, Banco Desio ha siglato con Popolare di Puglia e Basilicata un accordo per l’acquisto di un ramo d’azienda da 14 sportelli al prezzo di 21,9 milioni. In generale, in due anni per le banche è cambiato tantissimo: il rialzo dei tassi di interesse e il venir meno delle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine presso la Bce hanno spinto il mercato ad attribuire più valore allo sportello, che consente una raccolta di liquidità stabile. Inoltre, dopo la pandemia, c’è stata una generale rivalutazione della relazione diretta con il cliente.

Ma quella di aumentare gli sportelli è una pratica che negli ultimi mesi ha visto coinvolte diverse realtà. Guardando oltreoceano, negli Stati Uniti anche Jp Morgan Chase, a febbraio, ha annunciato l’apertura di 500 filiali entro il 2027; Cherry Bank, a fine 2023 ha incorporato Banca Popolare Valconca, mantenendone i 17 sportelli. Oggi la banca conta su una rete di 25 presidi e punta ad aprirne ulteriori nel nord Italia, specialmente nel nord-est e in Emilia Romagna.

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