Da oggi in tutte le librerie e gli store online Il coraggio di contare di Natascha Lusenti (Il Saggiatore), un’esplorazione del denaro nel suo essere prodotto umano, mezzo di cambiamento, strumento etico: una raccolta di racconti ed esperienze che infrangono il luogo comune secondo cui donne e finanza apparterrebbero a due universi distanti e incomunicabili, alla scoperta di chi ogni giorno lavora per trasformare la ricchezza in qualcosa di tangibile e di positivo per la comunità.
Il libro è nato dall’incontro tra Natascha Lusenti e il collettivo delle donne di Banca Etica , la prima e tuttora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica che opera da 25 anni su tutto il territorio nazionale, raccogliendo il risparmio di organizzazioni e persone che vogliono cambiare il mondo attraverso progetti finalizzati al benessere collettivo nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità.
“Di cosa parliamo quando diciamo che i soldi non sono poi così importanti? Mi ci metto anche io” dichiara l’autrice e giornalista Natascha Lusenti. “Ho pronunciato questa frase molte volte, perfino in fase di trattative per un contratto di lavoro. Non avevo idea fino in fondo di ciò che stavo dicendo. Di ciò che quel che stavo dicendo significava per chi avevo di fronte nel ruolo di qualcuno che mi offriva del denaro in cambio del mio lavoro”.
Così la presidente di Banca Etica, Anna Fasano: “Ci interessava dire che la relazione delle donne con la finanza non può essere una relazione individuale, perché questo è un limite. La forza, invece, è la collettività, che è anche la forza del progetto di Banca Etica. Poi, però, ci siamo rese conto che era necessario che ognuna potesse riscoprire la propria relazione con i soldi, perché molte di noi non hanno mai esplorato la relazione individuale col denaro e con la finanza. E questa, secondo me, è l’intuizione bella del libro: leggendolo, scopri cose diverse su di te e sulle altre. Mi piace, del libro, che porta a bordo chi legge perché sono le nostre storie: ognuna di noi ha vissuto qualcosa di quello che si racconta”.
In un paese in cui ancora molte donne non hanno un proprio conto corrente e non sono finanziariamente autonome, sono dipendenti dalla famiglia di origine o dal compagno e perciò esposte a fenomeni di violenza economica, è necessaria una presa di coscienza per garantire indipendenza e felicità anche a chi come le donne ne è stato storicamente escluso.
Natascha Lusenti ci porta dunque a conoscere studentesse, imprenditrici, lavoratrici del Terzo Settore, professioniste, psicologhe che ogni giorno operano con il denaro in funzione della collettività: da chi lotta contro la violenza sulle donne a chi con il cinema è riuscito a sensibilizzare milioni di persone sul posto nel mondo che a lungo è toccato alle donne; da chi promuove il giusto compenso per superare le divisioni sociali a chi sostiene che il lavoro di cura andrebbe retribuito; dal mondo delle cooperative a quello della finanza etica. Il suo è un cammino che unisce pensatrici femministe come Judith Butler o la Nobel Claudia Goldin all’esperienza delle moltissime donne che ha intervistato, passando per intellettuali quali Anna Bravo, Audre Lorde, Mark Fisher e Zygmunt Bauman.