Da qui l’invito a “ripensare le regole di funzionamento e di supervisione dei mercati finanziari e in particolare di banche, hedge fund e private equity”.
Ma se Barroso pensa a regolamentare ulteriormente anche il mondo degli hedge e del private equity, il presidente della Consob [p]Lamberto Cardia[/p] “promette” nuovi provvedimenti legati alla vendita allo scoperto, in particolare per chi l’ha effettuata sui titoli UniCredit, Mps, Bpm e Unipol. Cardia nel corso della sua audizione al Senato ha assicurato che ”una volta acquisiti gli esiti completi delle richieste di cooperazione internazionale e degli accertamenti in corso se riscontrati inadempimenti o violazioni di norme potrebbero essere adottati ulteriori provvedimenti”.
Ma siamo sicuri che maggiori lacci e lacciuoli al mondo degli hedge fund e del private equity e ai cosiddetti “scopertisti” sia la via migliore per ridare equilibrio ai mercati? E’ davvero tutta colpa degli “speculatori” o si è aperta la caccia alle streghe?
Nell’attesa di ricevere le prime reazioni delle associazioni di categoria, la parola passa a voi lettori.