Banca Generali, il futuro della consulenza è giovane

Aprire le porte ai giovani e valorizzare sempre più le figure femminili e il talento di ciascun consulente, al centro nella strategia di crescita. Su questo assioma Banca Generali ha dato vita a un percorso innovativo che affronta la formazione e lo sviluppo a 360 gradi. Per farlo non ci si è rivolti alla solita Academy o supporto esterno, ma per la prima volta nel segmento è stato riunito un team d’eccezione di professionisti e manager di grande esperienza tra i colleghi che hanno accettato con entusiasmo e determinazione la sfida di mettersi a totale disposizione per portare con mano i talenti verso una nuova consapevolezza.

Il tema è certamente di attualità per tutto il settore, ma l’iniziativa della banca del Leone si distingue sia nelle modalità, che vede il coinvolgimento diretto di figure di primo piano nell’ambito della rete, sia nelle dinamiche quantitative vista l’accelerazione negli inserimenti. Nei primi 10 mesi del 2024 la struttura guidata dal Vice direttore generale Marco Bernardi ha inserito oltre 140 consulenti, la cui età media è pari a 44 anni (nel 2021 l’età media dei nuovi ingressi era di 46 anni): di questi gli under 45 sono oltre una settantina e gli under 30 circa il 20%. E il trend è in netta crescita, basti pensare che nel 2021 gli under 40 erano rappresentavano circa il 28% del totale inserimenti mentre quest’anno la percentuale supera il 42%.

Con l’innovativa organizzazione della rete avvenuta quasi un anno fa, che ha avvicinato le migliori competenze ed esperienze strategiche di ciascun manager all’area di riferimento, ha preso sostanza e forma anche una vera e propria squadra dedicata alla missione del Talento: in primis giovani, ma anche donne e in generale lo sviluppo della carriera dei banker. Capitano del team, il manager di grande esperienza nei reclutamenti e nello sviluppo delle persone che ha gestito diverse aree negli anni – Massimiliano Ruggiero – affiancato da 4 colonne nella consulenza come Valerio Zanna, Ivo Ruggieri, Valeria Porcu e Davide Piovera, che portano ciascuno in dote un taglio d’eccellenza nei diversi ambiti utili a formare lo sviluppo delle persone. Dall’organizzazione gli approfondimenti di contenuti, alle esperienze negli eventi o nelle complessità patrimoniali familiari, fino alla creazione delle migliori opportunità commerciali.

L’insieme di queste competenze si riunisce nel progetto chiamato BG Generation, finalizzato allo sviluppo del Network.

“BG People è un progetto fondamentale per il futuro della banca, fortemente voluto dai vertici per renderne sostenibile il percorso di crescita”, spiega Ruggiero. “La nostra realtà è riconosciuta come una delle principali private bank italiane e in 15 anni abbiamo saputo conquistare questo importante gradino del podio, ma ora dobbiamo gettare lo sguardo nuovamente al lungo termine: abbiamo un’età media importante e una struttura manageriale che può guardare con entusiasmo a nuovi passi avanti. Così come siamo soliti occuparci molto seriamente del passaggio generazionale dei nostri clienti, dobbiamo fare lo stesso anche col talento nella rete: in azienda dobbiamo prenderci cura di questa transizione, e sono orgoglioso della sfida e della squadra di talenti che abbiamo messo insieme, che si adopera in due direzioni, sia per lo sviluppo commerciale sia per la formazione, così da garantire nuovi spazi e opportunità per il futuro”.

Uno degli strumenti utili è quello del team: il lavoro di squadra è una grande opportunità, che permette di combinare le migliori competenze di diversi professionisti, con il risultato di aumentare la qualità del servizio offerto ai clienti e di migliorare i risultati. I team, che sono formati da un minimo di due banker a un massimo di quattro, coinvolgono ormai circa 400 professionisti di banca: il 20% della rete. Questa evoluzione del modello di lavoro del consulente non serve solo a combinare le competenze di banker esperti, ma può anche essere la finestra ideale di accesso alla professione per i giovani. Tutte le realtà fanno recruiting sui giovani ma durante il percorso molti di loro abbandonano: senza la giusta assistenza numerosi giovani lasciano l’attività, delusi dall’insuccesso.

Per questo motivo Banca Generali ha fatto un passo in più: “oltre a offrire un piano all’ingresso in grado di tutelarli da un punto di vista economico e metterli in sicurezza per tre anni e una formazione teorica all’avanguardia, abbiamo creato una nuova figura, quella del trainer sul territorio: si tratta di professionisti esperti e riconosciuti sotto il profilo valoriale e comportamentale che possono accompagnarli in questo percorso”, illustra.

Secondo Ruggiero i giovani sono in grado di sviluppare clientela e portare innovazione e qualità, sono inoltre molto attenti alla sostenibilità, tema sempre più identitario per la banca

“In Banca Generali possiamo sicuramente contare su un brand di primissimo piano, l’esperienza concreta di successo dei nostri banker che primeggiano per portafoglio pro-capite ormai da diversi anni, forti di una crescita che esplicita le opportunità della nostra gamma e dei servizi, oltre al contributo dal percorso formativo”, aggiunge Ruggiero, “Ritengo però che tutto ciò spesso non sia sufficiente e che sia necessario un ingrediente fondamentale ovvero garantire non solo un supporto economico, ma pratico e questo lo può fare solo una struttura di banker storici atti ad affiancare e assistere costantemente il giovane per tutti i mesi necessari ad acquisire le caratteristiche tecniche, operative ma anche gestionali necessarie con la clientela. Per questa ragione credo che sia importante mettersi in gioco e scendere in campo al servizio del gruppo, per restituire la gioia e la soddisfazione che la nostra professione sa regalare”.

 

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