“𝗚𝗶𝗼𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗕𝗼𝗿𝘀𝗮 è una frase ricorrente nel linguaggio comune quando si parla di investimenti attraverso i mercati finanziari. Una frase che, molte persone, magari al bar con gli amici, a lavoro con i colleghi o a pranzo con i parenti, impiegano per descrivere le proprie “strategie vincenti” nella gestione delle proprie finanze”. Inizia così la nuova riflessione social a cura di Roberto Pugliesi, responsabile dell’educazione finanziaria di Poste Italiane.
“Strategie che spesso nascono dalla semplice emulazione di ciò che ha fatto qualcun altro o dal trend del momento come, ad esempio, l’acquisto di una “moneta” virtual-presidenziale. Strategie che, con la diffusione degli smartphone e dei social media, come osserva la Consob nel suo ultimo Quaderno Giuridico sulla 𝘎𝘢𝘮𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘳𝘪, rischiano sempre più spesso di essere prese “con la stessa leggerezza con cui si partecipa ad un videogioco, magari per imitazione di un influencer e perché si pensa che il servizio sia gratuito”. Strategie che hanno in comune un termine: 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮. Assenza di diversificazione, assenza di responsabilità nella gestione dei propri risparmi, assenza di consapevolezza dei rischi che si corrono. Tutti comportamenti che nascono da una generale “assenza” di adeguate competenze finanziarie che andrebbero acquisite da ogni cittadino/a prima possibile e, soprattutto, prima di effettuare qualsiasi tipo di investimento” si legge. “L’educazione finanziaria ha proprio l’obiettivo di garantire a chi la possiede un set di competenze basilari per comprendere che ognuno di noi ha delle specifiche esigenze, delle specifiche priorità e progettualità. Tutte cose su cui si può far tutto… tranne che giocare”.