Bper-Banca Popolare di Sondrio, ipse dixit

Vi proponiamo di seguito una interessante analisi dell’operazione Bper-Banca Popolare di Sondrio offerta su LinkedIn da Antonio Mazzone, fondatore di Goldmann&Benson e professionista specializzato nel recruiting di consulenti finanziari. Buona lettura

OPS BPER Banca vs Banca Popolare di Sondrio
Operazione “non concordata” (ostile) o nuova “piece” teatrale ispirata a Eugène Ionesco o Samuel Beckett?

Non voglio apparire irriverente o peggio arrogante, ma la sequenza temporale degli annunci alla stampa, come riportati nella foto allegata, e’ quanto meno singolare.

Ma ricostruiamo i fatti (attenti agli orari)
6 febbraio ore 20,00
MF riporta le dichiarazioni del CEO POPSondrio, Pedranzini : “Ora la Popolare di Sondrio può concentrarsi sul piano industriale 2025-2027, che sarà presentato il 26 febbraio. «Sarà ambizioso e integralmente stand-alone. Poi la banca ha un forte capitale e un buffer rispetto ai minimi regolamentari per poter considerare opportunità di acquisizione, che continuiamo a valutare con la consueta prudenza»
Tradotto, POPSondrio ha capacita’ e finanza per procedere da sola e all’occorrenza diventa anche predatrice.

Ma trascorrono poco piu’ di tre quarti d’ora e colpo di scena.
6 febbraio ore 20,45
MF riporta le dichiarazioni dell’AD di BPER Gianni Franco Papa:  “Bper, è finalizzata ad acquisire almeno una partecipazione superiore al 50% del capitale sociale della POP SONDRIO che consentirà di esercitare il controllo. In ogni caso, BPER si riserva di rinunciare parzialmente a tale condizione purché la partecipazione acquisita, all’esito dell’offerta, sia superiore al 35% del capitale sociale dell’emittente. Se si superasse il 90% l’obiettivo è delistare l’istituto valtellinese.
Tradotto, in un modo o nell’altro BPER vuole prendere il controllo della POPSONDRIO (che nel giro di meno di 1 ora passa da predatrice a preda).

aggiornamento
7 febbraio ore 10,13
MF pubblica una dichiarazione dell’AD BPER Papa che informa: “l’OPS di BPER su POP Sondrio NON E’ OSTILE”

Se non siamo al Teatro dell’Assurdo, poco ci manca.

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