Taddei (Aipb), il private subirà una frenata

Il manager prevede che “per la fine del 2008 le dimensioni del private banking scendano a quota 780 miliardi rispetto agli 830 del 2007, registrando un calo del 6% a seguito della svalutazione degli asset dei clienti private, dovuto allo storno dei mercati finanziari per il 7%, parzialmente compensato per un 1% dalla crescita della ricchezza prodotta dalle attività caratteristiche imprenditoriali e professionali dei clienti private stessi”.

Si tratta della prima riduzione che si riscontra dal 2004, anno in cui è iniziata questa indagine.

Taddei, inoltre, ha aggiunto che “la clientela private nell’ultimo anno ha modificato la propria asset allocation classica, a seguito della forte crisi registrata dai mercati finanziari negli ultimi mesi. Sono state, quindi, ridotte l’esposizione sui mercati azionari a vantaggio dei mercati obbligazionari e soprattutto dei prodotti di liquidità, come i depositi bancari, pronti contro termine e certificati di deposito”.

Il manager, infine, ha sottolineato come “la clientela private, soprattutto nell’ultimo mese, abbia ridotto il proprio livello di rischio, mentre ha aumentato la propria capacità di assorbire le perdite, cercando di rivedere tempestivamente la propria asset allocation. E per questo non si sono registrati casi di crisi di panico, che invece, hanno vissuto altri settori”.

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