Scontro aperto tra Banco Bpm e UniCredit sulla sospensione dell’Ops

Banco Bpm non intende allinearsi alla richiesta avanzata da UniCredit alla Consob per sospendere temporaneamente l’Ops. L’istituto milanese, infatti, si mostra contrario all’ipotesi di uno stop dell’operazione e potrebbe addirittura ricorrere al TAR nel caso in cui l’autorità di vigilanza dovesse accogliere la proposta del gruppo guidato da Andrea Orcel.

Si apre così un nuovo fronte di tensione tra le due banche protagoniste del risiko bancario italiano, dopo mesi di schermaglie e manovre incrociate. Il nodo attuale ruota attorno alla possibilità di una sospensione dell’offerta, una misura rara che, dal 2018 a oggi, la Consob ha adottato in una sola occasione, come riportato da MF.

Unicredit punta sul “fatto nuovo”

La banca milanese ha avviato nei giorni scorsi una serie di interlocuzioni con la Consob, presieduta da Paolo Savona, per ottenere un congelamento di 30 giorni dell’offerta. UniCredit fonda la propria richiesta sull’articolo 102 del Testo unico della finanza (Tuf), che contempla lo stop nei casi in cui emergano elementi imprevisti o significativi. Secondo l’istituto, l’intervento diretto del Governo, attraverso l’istruttoria legata al golden power, rappresenterebbe un precedente senza pari nel panorama delle operazioni bancarie italiane e costituirebbe quindi una novità rilevante.

Scetticismo da Piazza Meda

Dall’altra parte, Banco Bpm accoglie con scetticismo la nuova mossa del concorrente: di fatto, il Tuf consente la sospensione solo in presenza di informazioni inedite o rilevanti che impediscano agli investitori di esprimere un giudizio informato sull’operazione. Ed è proprio su questo punto che Banco Bpm potrebbe fare leva, qualora fosse necessario impugnare una decisione favorevole alla sospensione.

La Consob valuta i prossimi passi

Intanto, la palla è nelle mani della Consob, che sta esaminando documentazione e comunicazioni ufficiali per capire se i presupposti normativi per concedere lo stop siano soddisfatti.

Banco Bpm pronta a contrastare

Se Consob dovesse accogliere la richiesta di UniCredit, Banco Bpm potrebbe reagire in modo deciso, cercando di dimostrare che le condizioni governative erano già note e non costituiscono una novità sufficiente a giustificare una sospensione. L’istituto, in ultima istanza, potrebbe rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale per opporsi formalmente alla decisione, sostenendo che uno stop danneggerebbe non solo la banca stessa, ma anche gli azionisti e la trasparenza del mercato.

Nel frattempo, l’Ops promossa da Unicredit procede a rilento. Le adesioni restano bloccate allo 0,02%, come riportato da MF, segno che la partita, al momento, è tutt’altro che chiusa.

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