In vista dell’assemblea del 16 giugno, che dovrà esprimersi sull’Ops su Banca Generali, l’azionariato di Mediobanca è in fermento. Come fatto notare da MF, i volumi di scambio in Borsa hanno registrato livelli superiori alla media, con quasi otto milioni di azioni passate di mano nell’ultima seduta, quasi il doppio rispetto al consueto. Un movimento che suggerisce un’attività strategica da parte dei grandi investitori, che stanno ricalibrando le proprie posizioni in vista del voto.
Fronte Caltagirone-Delfin e possibili alleanze
Delfin, con una partecipazione del 19,8%, si trova al limite massimo che consente margini di manovra senza necessitare di ulteriori autorizzazioni. Intanto, si intensificano le voci secondo cui il fronte critico guidato da Francesco Gaetano Caltagirone (7,4%) e Delfin potrebbe allargarsi, sfiorando la soglia del 40% grazie anche all’ingresso di altri azionisti rilevanti. Tra questi, come riportato da MF, si fanno i nomi di fondi internazionali come Vanguard (2,7%), Norges Bank (1,4%), Fidelity (3%) e Amundi (0,8%), già schieratisi con loro nell’assemblea Mps dello scorso anno.
Il blocco a sostegno del management
Anche il gruppo storicamente a sostegno della gestione attuale si sta riorganizzando, sempre come fatto notare da MF. Il patto di consultazione, che aggrega l’11,8% del capitale, si riunirà il 4 giugno, mentre Unipol (oltre il 2%) e investitori istituzionali come BlackRock (4,2%) sembrano intenzionati a rafforzare le proprie posizioni.
Potenziali nuovi ingressi e speculazioni di mercato
Tutti gli occhi sono puntati su Francesco Gaetano Caltagirone, il cui 7,4% potrebbe crescere fino al 9,9%, soglia oltre la quale serve il nulla osta della Bce. Cresce anche l’attenzione per gli investimenti delle casse previdenziali, in particolare la Fondazione Enasarco, che sta impiegando risorse liberate dalla parziale dismissione della quota in Banco Bpm. Tra gli operatori si fa strada l’ipotesi di un possibile ingresso di UniCredit, che nei mesi scorsi ha già acquisito il 6,7% di Generali. Il nome di Generali, pur privo di conferme ufficiali, continua intanto a circolare tra le possibili pedine in gioco.
Proxy advisor ISS favorevole all’Ops
Il proxy advisor ISS ha espresso parere favorevole sull’Ops su Banca Generali, definendola un’operazione con una “solida logica industriale”, nonostante alcuni elementi di incertezza e la mancanza di informazioni complete. ISS sottolinea che si tratta di un passaggio importante nel processo di trasformazione strategica di Mediobanca, destinato a rafforzarne il modello di business, la redditività e la valutazione da parte del mercato.
Generali, l’accordo con Natixis e le critiche di Caltagirone
Nel frattempo, si scalda il confronto anche all’interno di Generali. Francesco Gaetano Caltagirone è tornato a criticare apertamente l’accordo tra la compagnia e Natixis: in un’intervista a Bloomberg, ha definito l’intesa p”riva di reali vantaggi economici, sostenendo che si stia smantellando un sistema collaudato per cedere il risparmio a una fragile alleanza”.
Prossimi passi e attese del mercato
L’operazione attende ora il pronunciamento delle autorità competenti, incluso un eventuale intervento tramite golden power. Dopo il via libera dei sindacati francesi di Natixis, si attende ora quello — non vincolante — delle controparti italiane. Solo allora si potrà procedere con la firma dell’intesa, prevista tra fine giugno e inizio luglio. Nel frattempo, Moody’s ha confermato il rating A3 sulla solidità finanziaria di Generali, migliorandone l’outlook da stabile a positivo.