UniCredit frena su Banco Bpm: ancora troppi nodi irrisolti

L’operazione di UniCredit su Banco Bpm resta al palo. Le spiegazioni fornite dal Ministero dell’Economia alla Commissione Europea sulle condizioni imposte dal golden power non bastano a sciogliere i dubbi dell’istituto guidato da Andrea Orcel. Intervenendo alla Ceo Conference organizzata da Mediobanca, l’ad di UniCredit ha infatti ribadito che, allo stato attuale, la proposta di acquisto è in una fase di stallo.

«Quando ho parlato di una probabilità del 20%, intendevo dire che a oggi le chance reali sono ben inferiori alla soglia del 50%», ha chiarito Orcel, come riportato da Milano Finanza. «Non vedo segnali concreti che ci indichino una svolta imminente. A un certo punto dovremo prendere una decisione definitiva, e lo faremo».

Tra gli ostacoli principali, il golden power e una serie di altri vincoli regolamentari che, secondo Orcel, rendono l’operazione poco percorribile senza un chiarimento sostanziale. «Siamo l’unica grande banca italiana soggetta a questo tipo di restrizioni – ha sottolineato – e, finché la situazione non sarà chiarita, non andremo avanti. Nessun azionista vorrebbe che proseguissimo in queste condizioni».

Quanto poi alla possibilità di un rilancio, il ceo è stato netto: non ci saranno nuove offerte ricordando che l’offerta presentata includeva un premio tra il 15 e il 20% rispetto al prezzo delle azioni prima della notizia, a cui si aggiungono altri elementi, come l’operazione Anima, che avrebbe dovuto – a suo dire – abbassare il prezzo di mercato invece di farlo salire.

Nel frattempo, UniCredit ha rafforzato la propria presenza in Mediobanca, salendo all’1,9% del capitale. Una mossa che si affianca alla partecipazione del 6,7% in Generali, che però – ha spiegato Orcel (sempre come riportato da Milano Finanza) – non è considerata strategica..

Sul fronte operativo, Orcel ha indicato che i conti del primo trimestre hanno superato le aspettative iniziali, tanto da spingere la banca a rivedere al rialzo le stime per l’intero anno.

Nel frattempo, UniCredit è tornata anche sul mercato del debito, collocando con successo un bond subordinato Tier 2 da un miliardo di euro con scadenza nel 2037. Il titolo, destinato a investitori istituzionali, non sarà rimborsabile prima di sette anni.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!