I “protagonisti” di Banca Mediolanum: la storia di Alessandro Viviani

“Ogni cambiamento è il risultato di una valutazione. Chi lavora nel mondo finanziario lo sa bene: si mettono sul piatto rischi e opportunità, costi e benefici. E poi si sceglie. E questa è la storia di Alessandro Viviani”. Nicola Vallardi – regional manager di Banca Mediolanum – condivide su LinkedIn un nuovo capitolo della rubrica social “I protagonisti” e presenta la storia di Alessandro Viviani.

“Razionale, analitico, ponderato come si addice a un professionista che nasce come tecnico analista nel settore bancario e assicurativo lavorando per realtà come Deloitte, Reale Mutua, Banca Intermobiliare. Una carriera importante, tra numeri, report, strategie di portafoglio, durante la quale diventa consapevole di quanto nel settore finanziario la differenza la faccia chi costruisce relazioni oltre a padroneggiare numeri.

Banca Mediolanum la conosce per lavoro e ne apprezza il modello solido. Tuttavia inizia a considerarla come opportunità professionale solo quando decide di dare una svolta imprenditoriale alla sua vita. Ha 40 anni, l’età giusta a suo avviso: A 𝟤𝟢 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘪, 𝘢 𝟥𝟢 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘪 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘢 𝟦𝟢 𝘩𝘢𝘪 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘱𝘦𝘳 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘰𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘯𝘰.

Lui la scelta la fa, ponderata ma radicale: nonostante un buon ruolo a Milano e due esperienze da team manager alle spalle, sceglie di tornare nella sua Torino e iniziare un percorso come consulente finanziario, senza portafoglio clienti.

Determinante per la decisione il confronto con Alessandro Caroleo, il supervisore che lo ha accompagnato nei primi passi e aiutato a scardinare alcuni falsi miti: che servano grandi patrimoni per iniziare, o molti contatti. 𝘓𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘩𝘢 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘭𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘳𝘪𝘰. 𝘌 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢𝘪 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘧𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰, 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘪 𝘪𝘯 𝘉𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘔𝘦𝘥𝘪𝘰𝘭𝘢𝘯𝘶𝘮 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘳𝘦𝘵𝘰 𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘳𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘥 𝘢𝘭𝘵𝘪 𝘭𝘪𝘷𝘦𝘭𝘭𝘪.

Oggi definisce la sua vita ‘più piena’…ma di cose che contano… come poter accompagnare le figlie a scuola. E soprattutto, ha ritrovato la motivazione: 𝘗𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘢𝘷𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘷𝘢 𝘥𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪. 𝘖𝘨𝘨𝘪 𝘭𝘰 𝘷𝘦𝘥𝘰 𝘯𝘦𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘤𝘭𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘻𝘦, 𝘯𝘦𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘪. 𝘌 𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘦 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘮𝘪 𝘧𝘢 𝘢𝘭𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘮𝘢𝘵𝘵𝘪𝘯𝘢 𝘤𝘢𝘳𝘪𝘤𝘰.

Se gli chiedi del futuro? Vorrebbe creare un team di consulenti finanziari, trasferire metodo e dare spazio a chi ha voglia di mettersi in gioco come ha fatto lui”.

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