“Negli Stati Uniti, il rapporto tra cittadini e Intelligenza Artificiale in ambito finanziario sta cambiando rapidamente. Secondo una recente indagine condotta da Empower, il 57% degli americani oggi si sente più a proprio agio nell’utilizzare strumenti basati su IA per gestire le proprie finanze rispetto all’anno precedente”. Paolo Martini, ceo di TNB Project, ha condiviso sui social una nuova e interessante riflessione su un argomento di strettissima attualità.
“Ma se da un lato la tecnologia avanza, dall’altro non si affievolisce il bisogno di una guida umana: il 62% degli intervistati continua infatti a ritenere la componente umana più importante di quella tecnologica. In altre parole, l’IA viene accolta con interesse, ma non sostituisce il ruolo del consulente finanziario.
La ricerca mette in luce come l’IA sia sempre più utilizzata per attività come la pianificazione pensionistica, la gestione del budget e il consolidamento dei debiti. Tuttavia, più del 60% degli intervistati dichiara di preferire un approccio ibrido: Intelligenza Artificiale + competenza umana, per prendere decisioni finanziarie più consapevoli e personalizzate.
Anche il mondo accademico conferma questo orientamento. Secondo uno studio della Cornell University, “le performance migliorano quando l’intelligenza artificiale lavora insieme al consulente umano”, in particolare nei contesti ad alto rischio, dove il confronto con un esperto resta fondamentale.
Per i promotori finanziari, queste dinamiche non rappresentano una minaccia, bensì un’opportunità. Un’occasione per ripensare il proprio ruolo, non solo come tecnici dei numeri, ma come figure di fiducia in un mondo sempre più complesso e digitale.
L’Intelligenza Artificiale può ottimizzare i processi, velocizzare le analisi e supportare il processo decisionale. Tuttavia, la fiducia non si automatizza.
La sfida, oggi, è integrare al meglio le potenzialità dell’IA con l’empatia, l’esperienza e il giudizio umano. E tu, come stai integrando l’IA nel tuo lavoro di consulente?”.
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