Fideuram, i promotori ringraziano Passera

Secondo alcuni osservatori l’ideatore di questo programma era stato Corrado Passera (nella foto), accreditato da molti come uno dei manager più dubbiosi nei confronti della rete di intermediazione.

E in questo senso il primo banco di prova, cioè l’operazione di conferimento a Banca Generali del ramo d’azienda di Banca Primavera, costituito dalla rete di circa 1.600 promotori finanziari, era stato particolarmente significativo.

Invece con una sterzata decisa poche ore fa il manager ha dichiarato che la rete rimane uno dei core business societari e inoltre verrà riaperto quanto prima il discorso relativo alla sua quotazione.

Come hanno accolto i professionisti questa notizia?

Come spiega a bluerating un promotore della rete guidata da Matteo Colafrancesco, che ha preferito rimanere anonimo, “finalmente si fa un po’ di chiarezza. Dopo aver avuto modo di osservare come il management si fosse preoccupato in primis della sopravvivenza della posizione che ricopriva, adesso sembra finalmente giunto il momento della riorganizzazione della rete promotori”.

Il professionista descrive, insomma, un clima di incertezza che dura oramai da qualche mese. “In questo periodo ci siamo veramente sentiti in mezzo al guado, non sapendo assolutamente che fine potevamo fare. Con la consapevolezza, inoltre, che se ci fossero stati degli esuberi, questi sarebbero stati sicuramente compresi nel perimetro dei promotori”.

Inoltre il professionista sottolinea che dopo la fusione buona parte delle autonomie decisionali ed operative di Banca Fideuram sono state ricondotte sotto il governo di Eurizon, e “questo ha significato qualche problema nell’operatività della rete. Una certa ingessatura, insomma”.

“Quando le società due anni fa hanno firmato il closing dell’operazione hanno, infatti, pensato prima a definire i termini della fusione e solo molto tempo dopo hanno stabilito un piano industriale valido per noi consulenti”. “Francamente, sotto questo aspetto – prosegue il promotore – la rete era molto preoccupata che il blocco del progetto Eurizon potesse rappresentare il primo passo dello smantellamento di Banca Fideuram e magari la sua cessione a qualche competitor. Si è parlato anche di una cessione al Banco Santander. Con tutte le incognite che un simile scenario poteva comportare”.

Ora la notizia che il processo di quotazione in Borsa è ancora all’ordine del giorno, e la conferma che potrà ancora realizzarsi quel piano originariamente ipotizzato, tormentato da continui veti incrociati e interessi contrapposti, mi fa essere molto ottimista”.

“Bisogna ricordare – conclude il promotore – che la maggior parte dei sacrifici post fusione sono stati pagati sostanzialmente dai professionisti della rete di promozione di Banca Fideuram. Finalmente ora anche per noi sembra giunto il momento della serenità”.

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