Anasf, quando il gioco si fa duro…

“Mai come in questi momenti di confusione si vede il valore aggiunto della consulenza del promotore finanziario” attacca Regina Maria Gallo, coordinatrice regionale del Veneto di Anasf e promotore di Banca Fideuram.

Secondo la professionista che vanta 20 anni di esperienza nel settore, in questa fase di altalena dei mercati risaltano, infatti, tutte le qualità dei promotori di cui spesso viene misconosciuto il valore professionale. “Momenti come questi, per alcuni aspetti, sono positivi per tutto il mercato perché si avvia una sorta di selezione dura, ma naturale, che privilegia chi sa contrapporsi alla bufera che sembra avvolgere i mercati”. Riguardo al panic selling che sembra avere colpito la maggioranza dei risparmiatori italiani, Gallo spiega che il professionista che ha educato il cliente a capire la politica di investimento del suo patrimonio non si trova a vivere momenti particolarmente complessi anche se “com’è comprensibile il cliente è più diffidente, e si comporta con maggiore apprensione e chiede di essere rassicurato”.

“In generale, a parte lo “stress da spiegazione”, non sento nei nostri confronti nessuna addebito da parte dei clienti, che hanno compreso compiutamente che i promotori si spendono più di chiunque altro per sostenerli”. In ogni caso, secondo Gallo, il promotore, vince la sfida con lo sportellista bancario, confermandosi, grazie al rapporto più soggettivo con il cliente, “il referente più fidato per la gestione del portafoglio”.

In questo senso la consulenza si sta dimostrando il vero valore aggiunto dei promotori. I quali, precorrendo le indicazioni della MiFID stanno già da qualche anno rispondendo adeguatamente alle aspettative dell’investitore che oggi è più preparato ed esigente di un tempo. “Riguardo al conflitto di interessi, per esempio, la MiFID non ha inventato nulla in quanto il pf è da molti anni un vero e proprio consulente. Da quando, perlomeno, abbiamo sposato la filosofia open-architecture nella offerta e gestione dei fondi e le società mandanti hanno cominciato ad evitare ogni forma di pressione ed indirizzo verso alcuni prodotti piuttosto che altri. Annullando in pratica quello che veniva individuato come il peccato originale del conflitto d’interesse”.

“Inoltre noi professionisti, nella gran parte de casi certificati €fpa – conclude Gallo – abbiamo compreso il concetto indispensabile: ovvero che l’interesse del cliente è anche l’interesse del promotore. Un assistito appagato, infatti, rimarrà fedele nel tempo e accompagnerà altri investitori, ingrossando costantemente il portafoglio clienti del promotore”. Sull’imminente arrivo delle SIM di consulenza Gallo spiega che “a prima vista la professione potrebbe essere allettante, tuttavia, il mercato italiano non è ancora maturo per la parcella e non è pronto a remunerare un professionista che nei fatti non garantisce nessuna performance”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: