Promotori Finanziari – Ecco il j'accuse sui budget di raccolta

Un promotore di Napoli, che preferisce rimanere anonimo, ha contattato bluerating per spiegare che tra le molte prassi criticabili del mondo dell’intermediazione, “le più dannose sono proprio l’incentivazione della forza vendita, e i target di raccolta”.

Gli ordini di scuderia che provengono dalla direzione commerciale - spiega il promotore – vanificano del tutto la nostra professionalità, e annullano in pratica tutto il preteso approccio consulenziale. C’è stata un epoca nella quale bisognava puntare tutto sui prodotti bancari ed era meglio raccogliere principalmente pronti contro termine, certificati di deposito, e c’è stato un momento che ai clienti non si potevano non offrire fondi e Sicav, fino ad arrivare ai mesi scorsi che hanno visto il boom prodotti di tipo assicurativo particolarmente remunerativi come le unit e index linked”.

“Ogni volta che la direzione commerciale dà un input, e ci emette a disposizione un nuovo prodotto – spiega il pf – ci viene al contempo fornito un budget da raggiungere. Se riesci a collocare il prodotto e raggiungere la cifra non ricevi nessun complimento, ma se al contrario non sei così bravo, o scaltro, a convincere i clienti sono solo ramanzine”.

Una situazione – conclude il professionista – che crea ai promotori una forte situazione di stress e li obbliga a guidare le scelte dei clienti in maniera non del tutto libera e trasparente. Sapeste quante volte mi sono trovato in impaccio nei loro confronti dovendo giustificare switch improvvisi o scelte d’investimento discutibili che si sono risolte in fallimenti…”.

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