Anasf, dalla Sicilia con formazione

“Da qualche mese siamo costretti ad assistere ad una rilevante dose di notizie negative su una possibile, e imminente, ondata recessiva in arrivo. Voglio sottolineare che gli uffici dei promotori finanziari, al di là degli annunci catastrofici dei mass-media, non sono per nulla vuoti” attacca Bruno Linguanti, coordinatore regionale dell’Anasf per la Sicilia, che conta circa 3.000 promotori e ben 900 iscritti all’associazione guidata da Elio Conti Nibali.

“Al di là della ripetitività di tali messaggi, che rende più difficile l’opposizione ai disinvestimenti – prosegue Linguanti – il nostro sguardo, nei limiti, è il più sereno possibile. Se osserviamo più attentamente, intravediamo, infatti, che dietro la patina creata dai mass-media c’è una realtà che merita di essere conosciuta. Anche se stiamo vivendo un momento complicato bisogna sottolineare che non c’è nessuna corsa alla distruzione dei portafogli e stiamo tenendo assolutamente bene”.

In generale, secondo il professionista, la crisi, innegabile, colpisce soprattutto i professionisti più giovani che ancora devono costruirsi un portafoglio sufficientemente ampio e quelli che non svolgono esclusivamente la professione di promotori.

“Stanno pagando importanti deflussi, in pratica, quei colleghi – spiega il pf – che non sono totalmente convinti di voler fare i promotori”.

Dopo 22 anni di attività Linguanti ha senza dubbio gli elementi per permettersi di recapitare un consiglio ai suoi colleghi.
“Il nostro è in gran parte un lavoro di relazione. Bisogna riconoscere assolutamente la centralità del cliente e bisogna avere la volontà di renderlo il più possibile partecipe alla gestione del suo investimento. Pur tenendo presente che è indispensabile conoscere a fondo il mercato per sfruttarne le potenzialità, non è meno importante saper ascoltare il cliente per capire quali siano le aspettative e gli obiettivi”.

Purtroppo, nella pratica, i promotori siciliani si trovano in ad affrontare misura maggiore rispetto ai loro colleghi delle altre regioni della penisola, alcune importanti difficoltà logistiche. “Abitualmente noi colleghi siciliani siamo soliti dire che i colleghi del nord sono promotori di palazzo mentre noi siamo professionisti di provincia. Questo per spiegare che il nostro è una sorta di “sistema di isole contenute in un’isola”, e per raggiungere lo stesso numero di clienti di un promotore di Milano, per esempio, dobbiamo battere tutta la nostra zona di competenza mentre per lui è sufficiente focalizzarsi in una sola via del capoluogo o addirittura in un singolo condominio”.

Senza dimenticare, poi, che a parte Palermo e Catania, le città più importanti e ricche, l’isola presenta realtà molto variegate e alcune zone come Agrigento, Caltanissetta e Enna – il cosiddetto triangolo della fame – mostrano inquietanti segnali di debolezza.

In ogni caso il comitato regionale dell’Anasf non è certo rimasto con le mani in mano.

“Abbiamo lanciato delle importanti campagne di sensibilizzazione sul tema della formazione, e ci siamo impegnati sul territorio per organizzare seminari e corsi di aggiornamento. Inoltre qualche tempo fa abbiamo siglato con l’università Kore di Enna un accordo per favorire il conseguimento del corso di laurea in economia aziendale ai promotori finanziari che, grazie all’attività svolta sul campo, si vedono riconoscere dei crediti formativi utili per il conseguimento della laurea”. “Per il 2009 – conclude il coordinatore dell’Anasf per la Sicilia – contiamo di organizzare nuovi seminari e altri importanti accordi con le università locali. L’obiettivo è quello di compattare il fronte dei nostri colleghi e aiutarli nella formazione, la vera sfida che attende la nostra professione”.

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