Promotori Finanziari – Ecco chi ha tradito le gpf

Anche se la situazione, anche prima dell’introduzione della direttiva comunitaria, non era certo positiva, i nodi sulle alte retrocessioni e i bassi rendimenti sono venuti clamorosamente al pettine portando ancor di più sotto i riflettori questi strumenti.

Tra le tante novità importanti e positive che la MiFID ha introdotto c’è da segnalare, tuttavia, l’impatto pesante che ha avuto sulle gestioni patrimoniali in fondi, tanto da farne temere l’estinzione. Anche se la situazione, anche prima dell’introduzione della direttiva comunitaria, non era certo positiva, i nodi sulle alte retrocessioni e i bassi rendimenti sono venuti clamorosamente al pettine portando ancor di più sotto i riflettori questi strumenti.

E, non a caso, molte reti hanno deciso di sospendere non solo le nuove sottoscrizioni, ma anche i portafogli gia avviati. Tra le strutture che nell’ultimo periodo si stanno impegnando maggiormente nello smontare le gestioni in fondi si segnala senza dubbio Banca Fideuram. A ottobre la rete guidata da Matteo Colafrancesco ha infatti subito deflussi su questi strumenti pari a 273,67 milioni. Ben inferiore, invece, la quota dei riscatti che è toccata a Finecobank (-69,47 milioni) e Sanpaolo Invest (-39,58 milioni).

Tra le 28 associate di Assoreti che comunicano i dati solo Banca Network (+6,08 milioni) Sudtirol Bank (+3,15 milioni) e UBI Banca Private Investment (+2,64 milioni) possono vantare su questi strumenti una raccolta positiva.

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