AICI collabora con noi totalmente e completamente. Anzi il presidente Giovanni Zavagli è stato il primo sostenitore e sponsor dell’iniziativa. Il collegamento è ancora più forte se tiene in considerazione che sono anche segretario generale di AICI. Abbiamo quindi la possibilità di fornire ai giovani gli stessi servizi dei senior. Inoltre i consulenti giovani possono accedere all’esperienza di tutti i nostri soci. Per quanto riguarda le altre associazioni abbiamo ottimi rapporti con FIABCI Giovani e Assoimmobiliare, e tutta la filiera da Aspesi a FIAIP e FIMAA. Inoltre facciamo parte di FIRE, la rappresentante unica delle diverse associazioni immobiliari che rende coordinata la nostra azione nei confronti delle istituzioni.
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Consulenti immobiliari: un mattone per junior
Come nasce l’idea di creare una sezione giovane di AICI?
AICI Giovani è nata nel 2005 dall’idea di un gruppo ristretto di persone con lo scopo di promuovere la professione del real estate nei giovani fino a 40 anni. L’associazione si rivolge a giovani laureati, professionisti a chiunque sia interessato ad approfondire e conoscere il mercato immobiliare. Tra i benefici derivanti dall’associarsi citerei quello di espandere il proprio network di contatti. Inoltre l’associazione garantisce tutta una serie di servizi che sono già attivi per i soci senior, come ad esempio la rassegna stampa bisettimanale; la rassegna normativa, le news dal mondo immobiliare e convegni su temi di attualità. In particolare organizziamo workshop tematici con cadenza mensile su temi specifici.
L’ultimo svolto lo scorso ottobre aveva come tema: “I finanziamenti bancari nell’attuale contesto di mercato”.
Nel primo semestre del 2009 realizzeremo quattro incontri le cui tematiche sono: l’energia alternativa, l’urbanistica e in particolare il nuovo piano regolatore di Milano e poi un incontro focalizzato su cosa significa lavorare oggi nel real estate.
Appunto cosa significa oggi lavorare nell’ambito del real estate?
Abbiamo già fatto un incontro con un head hunter per riflettere su come si sia evoluta la professione. Mi sento di dire che fino al 2007 c’è stato un aumento su tutti i versanti sia in termini di transazioni, sia di valori. Questo aumento era legato principalmente alla finanziarizzazione del settore. Di conseguenza a quell’epoca le professioni più apprezzate erano quelle che gravitavano intorno alla finanza strutturata.
Da giugno 2007 al giugno 2008 abbiamo assistito a un ridimensionamento del mercato, e gli investitori hanno preso coscienza che il sistema doveva focalizzarsi sull’immobile in quanto tale, e in modo minore sui flussi finanziari che esso poteva garantire. Quindi si è posta la necessità di avere persone con un background finanziario ed economico ma che abbiano conoscenza di che cosa sia il sottostante, ossia l’immobile. Nella fase espansiva del mercato si è privilegiato il trading sugli immobili. Oggi, invece, dobbiamo mettere in campo iniziative che accrescano la capacità dell’immobile di creare valore. Oggi il manager deve interpretare i bisogni della clientela in un contesto differente in cui i mutui e il loan to value sono diversi.
In che modo la vostra associazione può sostenere la professione?
AICI è cresciuta molto ma lo spirito è sempre quello dell’inizio, della fondazione. Oggi siamo 40 soci e l’età media è inferiore ai 30 anni. Abbiamo supportato gli associati fornendo loro gli strumenti per incrementare la professionalità e la cultura e abbiamo riscontrato un interesse sempre maggiore nei confronti dell’associazione. Soprattutto abbiamo constatato la necessità di capire più da vicino che cosa sta accadendo.
C’è collaborazione anche con altre associazioni?