I motivi di un andamento così pessimo del segmento mutui si può certo ricercare nel fatto che le famiglie in questo clima di incertezza, recessione e inflazione hanno dato degli tagli decisivi alla spesa. Infatti nel report di novembre realizzato dall’associazione guidata da Emma Marcegaglia si mette in evidenza che nei primi sei mesi dell’anno i consumi sono scesi dello 0,3% annuo a fronte di un aumento reale del reddito dello 0,5%.
Ma se dal segmento mutui lo notizie che giungono non sono positive, tiene, invece, l’erogazione di credito al consumo: +5,4% annuo in ottobre, pari a +2,8 miliardi di euro. Nel complesso sono diminuiti i prestiti alle famiglie: 1,9 miliardi di euro in meno sull’ottobre del 2007, giustificata anche questa da una minore domanda da parte delle famiglie e da una maggiore selettività da parte delle banche che hanno allungato i tempi di erogazione.
In deciso rallentamento anche il credito bancario alle imprese che ha rallentato a partire dal mese di ottobre del 2007 quando si era toccato un picco di crescita del 14,7%. Ma non solo verso le imprese lo stesso atteggiamento si avrebbe anche nei confronti dei privati. In alcune chiacchierate informali abbiamo constatato, infatti, che alcune banche hanno passato un imperativo molto categorico agli sportellisti: “nessun impiego“. Quindi neanche fidi minimi. E’ l’inizio della fine? Voi cosa ne pensate? Scriveteci le vostre riflessioni.