Cresce il desiderio di
consulenza finanziaria, soprattutto fra i giovani, secondo alcuni, invece, soggetti che puntano solo sui robo advisor. L’analisi arriva dall’autorevole società di consulenza americana
Cerulli Associates che nel suo ultimo “The Cerulli Edge – U.S. Edition, January 2017 Issue” evidenzia come dal
40% degli investitori americani che nel
2008 esprimevano il desiderio di ricevere advisory sui propri investimenti siamo arrivati ad oltre il
50% nel terzo trimestre dello scorso anno.
La remunerazione della consulenza dice Scott Smith, director di Cerulli, ha un’alta correlazione con il patrimonio dell’investitore ma una correlazione inversa con la sua età e quindi i giovani sotto i 40 anni dimostrano una più spiccata attitudine a remunerare la consulenza. “Le opzioni digitali sono diventate parte dello scenario dell’advisory – conclude Smith – ma i risparmiatori che hanno davanti processi complessi di scelta decidono di rapportarsi per questi a consulenti fisici”.