Non cambia il rating dell’Italia per S&P e l’immobiliare ne gioisce. Anche perché l’agenzia di rating, pur avendo confermato il suo giudizio sull’Italia ha lanciato un invito a migliorare il segmento delle infrastutture, persistente lacuna del paese.
In particolare S&P aveva confermato nel suo giudizio che l’economia italiana è più equilibrata di quelle di Grecia, Spagna e Portogallo e meno esposta agli effetti del deleveraging delle famiglie. Tutte queste motivazioni hanno portato l’agenzia di rating ha non modificare il rating sull’Italia che resta A+ con outlook stabile. «Nell’economia italiana non si osservano certamente quegli squilibri che abbiamo visto invece in Spagna, Portogallo e Grecia» ha commentato Frank Gill, analista di Moody’s.
Per l’Italia, però rimangono i problemi di sempre: la scarsa competitività, un potenziale di crescita molto basso e la carenza di infrastrutture. Ed è su questo punto che dovrebbe investire maggiormente l’esecutivo. «Come imprenditori siamo confortati dalla notizia che l’agenzia di rating non ha declassato l’Italia confermando la A+ dello scorso anno con prospettive stabili, perché vuol dire che il nostro paese non è esposto come altri al rischio recessione» ha sottolineato il presidente dell’Associazione nazionale costruttori, Paolo Buzzetti «l’invito di S&P di dare assoluta priorità a infrastrutture e mercato del lavoro conferma che le esortazioni dall’Ance affinché si metta mano, nel più breve tempo possibile, a un piano straordinario di opere pubbliche che possa creare subito occupazione, e in particolare quelle piccole e medie di manutenzione delle città, vanno nella giusta direzione» ha concluso il presidente.
Ora non resta che aspettare cosa accadrà.