Certificati, le strategie long/short sul Dax

Sul [a]SeDeX[/a] di [s]Borsa Italiana[/s] si conferma come più scambiato l’[a]equity protection[/a] di Banca Aletti con sottostante Eni, buoni anche i volumi del certificato Bonus di UniCredit su Intesa Sanpaolo.
Tra i più scambiati del mercato SeDeX di Borsa Italiana, il certificato equity protection 15,65, scadenza 20 marzo 2009, emesso da Banca Aletti con sottostante Eni (+1,11%), l’opzione call 20.000, scadenza 21 agosto 2009, emessa da Societe Generale sullo S&P/Mib (+26,83%), l’opzione call 20.000, scadenza 18 settembre 2009, emessa da Societe Generale sullo S&P/Mib (+22,32%), il certificato Bonus 128, scadenza 6 marzo 2009, emesso da Unicredit con sottostante Intesa Sanpaolo (+8,67%), l’[a]opzione[/a] call 18,50, scadenza 19 giugno 2009, emessa da Societe Generale su Eni (+30,26%).

Tra i vantaggi offerti dai certificati, vi è quello di guadagnare a fronte dei ribassi, attraverso l’acquisto di titoli che offrono una posizione short, ovvero corta, sul mercato. I certicati short si prestano a molteplici utilizzi; possono essere utilizzati per aprire unicamente una posizione ribassista, ma anche per attuare le strategie long/short, ovvero vendita di un indice/settore/titolo, a fronte del contestuale acquisto di un altro indice/settore/titolo.   
Osserviamo le diverse strategie che si sarebbero potute utilizzare con il Benchmark Open End emesso da UniCredit sullo Shortdax, indice inversamente collegato all’indice Dax tedesco. Come mostrato dal grafico il certificato replica fedelmente l’andamento dell’indice sottostante, in maniera lineare senza effetto leva; non prevede una data di scadenza ma offre all’investitore ed all’emittente (per quest’ultimo la volontà deve essere comunicata con un anno di anticipo) la facoltà di liquidare il certificato l’ultimo giorno lavorativo di gennaio. Il titolo è comunque negoziato sul mercato [a]Tlx[/a], dove similmente al [a]SeDeX[/a] di [s]Borsa Italiana[/s], opera un market maker che garantisce costante liquidità al certificato, per questo l’investitore può entrare ed uscire dal titolo in ogni momento. La commissione di gestione annua è del 0,35%.  

A fronte di una visione fortemente negativa di mercato, si dovrebbe acquistare il certificato e beneficiare dei ribassi.
Nel caso l’investitore si aspetti una debolezza del [a]Dax[/a], che tuttavia risparmierà alcuni titoli oppure settori, dovrebbe acquistare il Benchmark di UniCredit ed i titoli che ritiene sovraperformeranno il mercato, in questa maniera si riuscirebbe ad ottenere un duplice guadagno, dal certificato e dai titoli.
Infine, a fronte di una view rialzista sui mercati internazionali, nella quale tuttavia il Dax dovesse rimbalzare meno velocemente degli altri, l’investitore, potrebbe prendere posizione sui mercati che ritiene saliranno maggiormente ed acquistare il certificato Benchmark di [s]UniCredit[/s] sullo Shortdax; in questa maniera, a seguito del livello di correlazione presente, riuscirebbe a ridurre il rischio derivante dai mercati che lo vedono come acquirente.

In ottica di [a]risparmio gestito[/a] risulta fondamentale avere dimestichezza con le tematiche short, per trovare il giusto mix tra rischio e rendimento; è necessario tuttavia grande attenzione nella selezione degli strumenti scelti ed un monitoraggio continuo dei mercati, per mettere in atto strategie long/short.

Grafico fonte UniCredit

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