Certificati – IMI punta sul rialzo di oro e inflazione

Sono stati emessi in data 19 marzo 2009 sul Luxembourg Stock Exchange ed a breve lo saranno anche sul Cert-X, i due nuovi certificati di Banca IMI (entrambi negoziati in euro), l’ente creditizio appartenente al Gruppo [s]Intesa Sanpaolo[/s].

Come spiega Donato Finardi, responsabile listed products per IMI, si tratta di un Equity Protection con Cap sul fixing dell’oro e di un certificato ricollegato all’andamento dei prezzi al consumo nei prossimi anni.

L’Equity protection sull’oro (Isin: XS0417466884), che verrà emesso per una quantità massima di 50mila certificati al prezzo unitario di 1.000 euro, ha una durata di 4 anni, con scadenza per l’appunto il 19 marzo 2013.

Il sottostante è rappresentato dal London Gold Market Fixing Ltd pm fin price/usd, così come pubblicato dal London Bullion Market Association (LBMA). In sostanza, si tratta del fixing dell’oro. Il riferimento, quindi, è rappresentato dalla quotazione giornaliera espressa in dollari dalle cinque società partecipanti nel LBMA, alle 15 di ogni pomeriggio, ora londinese.

Per l’investitore si presentano due scenari: se a scadenza, infatti, le quotazioni dell’oro avranno avuto una buona performance rispetto al valore iniziale di riferimento, allora il sottoscrittore vedrà rimborsarsi l’investimento iniziale più l’intera variazione positiva del sottostante fino ad un tetto massimo (Cap) del 38% (1.380 euro per ogni singolo certificato posseduto). Qualore, invece, si verificasse uno scenario negativo, l’investitore otterrebbe comunque il pieno rimborso di quanto investito all’inizio.

Inoltre, il certificato è anche di tipo “quanto”, ovvero rende ininfluenti le variazioni del tasso di cambio euro/dollaro.

L’altro certificato, l’Italy CPI FOI Ex Tabacco Unrevised Certificate (Isin: XS0417460093), emesso per una quantità massima di 250.000 strumenti e sempre dal costo unitario di 1.000 euro, ha una durata di cinque anni, scadendo quindi il 19 marzo 2014.

Il sottostante, come se ne può evincere, è l’Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (FOI) senza tabacchi, così come pubblicato e rivisto su base mensile dall’Istat

Anche in questo caso, a scadenza si presentano due situazioni. Nel caso in cui l’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat segnerà un valore positivo (rilevato nel Novembre 2013), pari o superiore a quello iniziale, il certificato rimborserà non solo l’investimento iniziale, ma moltiplicherà per una leva del 225% (sulla base di una call europea) l’eventuale variazione positiva conosciuta dal sottostante.

Nel caso in cui, invece, si dovesse prospettare un periodo di deflazione tra cinque anni, lo strumento è comunque a protezione 100%, rimborsando ad ogni modo quanto investito all’inizio.

Come spiega Donato Finardi, “con queste due nuove emissioni Banca Imi mette a disposizione degli investitori due strumenti per chi intendesse assumere un’esposizione rialzista sull’andamento dell’oro e dell’inflazione, privilegiando, in ogni caso, la protezione del capitale”.

Dopo la quotazione sulla borsa lussemburghese, a breve questi due strumenti saranno quotati anche sul Cert-X, il segmento dedicato ai certificati di euro tlx.

Successivamente, il primo strumento, quello ricollegato all’oro, verrà anche collocato sul Sedex di Borsa Italiana. Questo in quanto il Sedex richiede una diffusione dei prezzi giornaliera sul sottostante, “real time”, mentre abbiamo visto come il FOI sia rivisto su base mensile dall’Istat.

Il Cert-X, invece, ha delle condizioni di ammissione più snelle e meno restrittive, anche come tempi. Innanzitutto non è necessaria la condizione “real time” richiesta dal Sedex, inoltre, perché uno strumento vi sia quotato, è necessario il soddisfacimento di poche condizioni, ad esempio quella che il prospetto del contratto sia già stato approvato dal mercato italiano o che il certificato sia già quotato su un’altra borsa europea.

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