Certificati, Eni ed Enel al centro dei Bonus Cap

Enel è stata protagonista di un vero e proprio rally nelle ultime settimane guadagnando, rispetto ai minimi di metà marzo, quasi 20 punti percentuali. Ad accendere l’interesse sull’azione ha contribuito il via libera dall’Unione Europea all’operazione Endesa. L’approvazione da parte della Commissione consentirà al colosso energetico italiano di salire ulteriormente nel capitale dell’utility spagnola, confermando così la leadership nel mercato continentale.

Il potenziale rialzista del titolo, nonostante il recente rally, rimane comunque intatto visto che le quotazioni devono recuperare altri 10 punti percentuali solamente per rivedere i valori di inizio anno. Per puntare sul titolo energetico è possibile acquistare il Bonus Cap con codice di negoziazione P99737, attualmente scambiato in area 92,5 euro. Fra 10 mesi (12/02/2010) questo certificato verrà rimborsato a 110 euro, garantendo quindi una performance rispetto agli attuali valori prossima al +19%, a patto che Enel non scenda mai a toccare la Barriera posizionata a quota 2,82 euro (-25% circa rispetto alle quotazioni attuali).

Ma anche sul fronte Eni non mancano le opportunità. Puntare sul potenziale rialzista del cane a sei zampe mantenendo una non indifferente protezione del capitale investito. E’ questa la caratteristica principale del Bonus Certificate con codice P99760 che rappresenta una valida alternativa all’acquisto diretto del titolo in Borsa. Questo certificato è attualmente acquistabile in area 98 euro e, fra meno di 10 mesi, verrà rimborsato a 110 euro (+12,2% rispetto agli attuali valori) a patto che le quotazioni del titolo energetico non scendano mai a toccare la Barriera posizionata a quota 8,82 euro.

Perché tale evento si realizzi Eni dovrebbe perdere oltre 40 punti percentuali, una possibilità remota visti i segnali di ripresa registrati nelle ultime settimane dalle Borse e dal comparto energetico in particolare. Tra i catalizzatori che hanno recentemente riportato interesse sul titolo della società guidata da Paolo Scaroni ricordiamo la serie di accordi per lo sviluppo di progetti congiunti in Russia. Da non dimenticare inoltre la cessione della partecipazione di Gazprom Neft a Gazprom che ha portato nelle casse del colosso italiano circa 4,2 miliardi di dollari.

L’articolo è tratto da Market Scoop, la newsletter bisettimanale dedicata ai consulenti finanziari.
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