Etf – I punti di forza che convincono gli investitori

Alla conferenza  organizzata da iShares sull’Asset Allocation lo scorso 21 aprile, ha avuto modo di illustrare i vantaggi degli Etf anche [p]Enrico Camerini[/p], head of Etf sales Italia per Unicredit. Questi strumenti, innanzitutto, consentono di prendere posizione su un intero mercato o settore, attraverso una singola operazione di acquisto o di vendita, in modo semplice ed efficiente. Se fino a non molti anni fa gli investitori diversificavano il proprio portafoglio avvalendosi dei soli fondi d’investimento, gli Etf oggigiorno costituiscono sempre di più uno strumento valido in questo senso, con l’oggettività della strategia d’investimento di indicizzazione e con la negoziabilità di un contratto future il tutto in un solo prodotto.

Il vantaggio degli Etf è quello soprattutto della semplicità e della trasparenza. Certamente, nei prodotti caratterizzati da operazioni di swap rispetto a quelli che replicano direttamente il sottostante, la trasparenza può essere minore, entrando in gioco un meccanismo più complesso (l’indice viene replicato tramite una struttura di derivati).

Un secondo vantaggio fondamentale legato a questi strumenti è la gestione della liquidità. Il lotto minimo di negoziazione degli Etf è solitamente molto basso e la liquidità presente nel portafoglio può essere perfettamente investita per l’intero importo desiderato. Attenzione però: gli Etf sono liquidi esattamente come il sottostante; il volume giornaliero degli scambi non è pertanto assolutamente indicativo della reale liquidità degli strumenti ad indice.

Le finalità dell’investitore negli Etf possono essere molteplici, Camerini ne sottolinea tre in particolare: evitare il cash drag/dividendi (nel caso in cui l’indice benchmark dello strumento sia di tipo total Return, i dividendi e gli interessi corrisposti sono reinvestiti all’interno del fondo, mentre se il benchmark è un indice di prezzo, i dividendi sono distribuiti con una determinata scadenza), una strategia di parking place (investire negli Etf in maniera temporanea come parcheggio di un surplus di risorse) oppure come fonte di liquidità (gli Etf, negoziati in tempo reale, consentono di far fronte alle richieste di disinvestimento di una parte del portafoglio, senza intaccarne la sua asset allocation stratregica).

Gli Etf, però, sono strumenti efficaci anche per l’apertura di posizioni di breve periodo. La quotazione continua di questi strumenti sull’EtfPlus, come accade per le azioni ad esempio, ed il ruolo di Unicredit-HVB quale market maker, garantisce un’elevata liquidità agli Etf, che possono esser agevolmente utilizzati come strumenti di trading, anche con operazioni intra-day. Inoltre, in linea con il mercato di riferimento sottostante, il bid-ask spread degli Etf quotati su Borsa Italiana è mediamente inferiore ai 30 punti base; in sostanza, il bid-ask spread degli Etf appare contenuto.

E ancora. Oltre ad operazioni al margine, gli Etf sono ottimi strumenti di copertura. A seconda del portafoglio costruito, assumendo una posizione short su questi fondi, si possono effettuare operazione di hedging. In conclusione, tutte queste peculiarità rendono gli Etf uno strumento sempre più gradito tra gli investitori ed un ottimo prodotto da inserire all’interno dei propri portafogli; qualunque sia la strategia che si intende adottare, gli exchange traded funds si dimostrano prodotti flessibili ed adattabili ad ogni contesto.

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