Exane – Terzo osservatorio su derivati e prodotti strutturati

Si è tenuta la scorsa settimana il terzo osservatorio organizzato da Exane, società del gruppo Bnp Paribas, sul mercato dei derivati italiano, dal quale come ogni semestre è possibile fare il punto sullo stato del mercato e cogliere le prospettive per i prossimi mesi.
Nonostante qualche segnale di ripresa nel corso delle ultime settimane, la forte avversione al rischio e la fiducia degli investitori non sembra essere superata, in questi termini le parole di Andrea Carniti, Responsabile Italia Exane Derivatives, confermano come “I principali fattori che nel corso del 2009 incideranno sul mercato dei prodotti strutturati sono l’aumento dell’avversione al rischio, che spinge gli investitori verso prodotti a capitale garantito, la maggiore attenzione al rischio controparte, il calo dei tassi di interesse, che rende i depositi bancari meno attrattivi, e la maggiore regolamentazione volta a sviluppare prodotti più chiari e trasparenti.

I segnali che la crisi finanziaria abbia fortemente minato la propensione al rischio del pubblico retail emerge anche nell’opinione di Oliver Buquicchio, Responsabile Internazionale Exane Derivatives; “La crisi del sistema finanziario mondiale e i problemi del mercato del credito hanno reso gli investitori più attenti nella valutazione dell’emittente di un prodotto strutturato. A tal fine, è necessario implementare veicoli di investimento in grado di tutelare maggiormente l’investitore attraverso un’effettiva protezione del capitale investito”.
 

Con riferimento alla presenza del rischio di controparte, è bene sottolineare come in caso di default dell’emittente, i risparmiatori che dovessero avere acquistato dei prodotti non hanno diritto a nessun specifico rimborso, ma verranno unicamente assoggettati alle procedure fallimentari, similmente a quanto avviene per gli obbligazionisti. Per far fronte a questa problematica Exane ritiene necessario lo sviluppo di soluzioni per gestire il rischio emittente, come quella offerta dai certificati con pegno, ovvero un veicolo di investimento che garantisce il capitale a scadenza attraverso i titoli di stato. La garanzia dell’investitore è rappresentata dall’apertura, presso una banca depositaria, di un conto segregato, cioè con un pegno a favore dell’investitore, il cui ammontare è investito in titoli di stato con scadenza pari a quella del prodotto; in caso di insolvenza dell’emittente del prodotto strutturato, l’investitore ha un privilegio su tali attivi che sono totalmente impermeabili al bilancio della banca emittente e della depositaria.
 


 

Dalle parole di Carniti e Buquicchio osserviamo inoltre l’importanza data al tema della trasparenza, che ad oggi rimane cruciale per un duraturo sviluppo del segmento retail, nel quale troppo spesso l’assenza di consulenza ed un eccessivo tecnicismo dei prodotti, ha allontanato i risparmiatori e non ha favorito scelte ottimali di portafoglio.
 

Con riferimento ai dati del mercato italiano, secondo le stime di Exane i prodotti strutturati (nei quali rientrano certificati, obbligazioni strutturate, polizze assicurative, fondi a formula) emessi in Italia nel 2009 dovrebbero registrare una crescita del 18 per cento nel volume di vendita, attestandosi attorno ai 52 miliardi di Euro, con una crescita del 6 per cento in termini numerici, per un totale di 1700 prodotti; la crescita del mercato sarà quindi permessa dai prodotti strutturati semplici, che offrono maggiori garanzie sul capitale e con un orizzonte temporale di breve termine.
 


 

In particolare per i certificati le stime sono di un aumento del 35 per cento di prodotti emessi, per un totale di 1250, ai quali si accompagnerà tuttavia un calo del 28 per cento, a 3 miliardi di Euro, del volume di vendita; un dato da interpretare in termini di maggiore personalizzazione, per quanto riguarda il sottostante e la durata dell’investimento.
 

Dati incoraggianti quelli presentati da Exane, a dimostrazione di un settore fortemente dinamico ed attento alle esigenze del risparmio gestito, sebbene ancora contraddistinto da asimmetrie informative, che potranno essere colmate da un miglioramento del grado di trasparenza, così come dall’attività di educazione messa in atto da numerosi emittenti.
 

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