Etf – La performance dei Paesi latino-americani

Lunedì 6 luglio gli emergenti latino-americani hanno chiuso la giornata in negativo. Buenos Aires, infatti,  ha perso l’1,61%, mentre la borsa messicana ha registrato un rosso dell’1,26% e la Bovespa brasiliana ha lasciato sul terreno lo 0,61% (“Emergenti di nuovo in calo”).

Il 7 luglio, invece, l’iShares II MSCI Latin America (IE00B27YCK28) ha aperto la giornata con un prezzo di 13,17 euro, contro i 13,355 di 7 giorni prima (il 30 giugno). Il prezzo più alto registrato nel 2009 è stato pari a 14,14 euro, mentre il più basso è stato pari a 8,99 euro. A fine aprile, questo etf ha avuto in gestione asset per 32,62 milioni di euro.

Il fondo iShares MSCI Latin America permette di investire nei mercati azionari dei sei paesi latino-americani con il tasso di sviluppo più elevato, cioè Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico e Perù.

Collocato il 12 ottobre 2007, al primo luglio l’iShares II MSCI Latin America rimborsa 770,2 euro su mille investiti un anno fa, contro i 510,4 del calo del 2 marzo. Secondo i dati di Bluerating, l’etf presenta al primo luglio un tracking error rispetto all’indice MSCI Latin America pari alo 3,64% ed un beta lievemente sotto l’unità, ovvero pari a 0,97.

Quotato, oltre che sull’EtfPlus, anche sulla borsa di Francoforte (segmento Xetra), sul London Stock Exchange, sull’Euronex di Amsterdam e su quello di Parigi, nel 2008 questo etf sugli emergenti latino americani ha presentato un andamento a 12 mesi negativo, pari al -25,77%. Da inizio anno, però, lo strumento sta registrando un’ottima performance, guadagnando il 43,50% (ytd al primo luglio).

Il TER annuo di questo prodotto è pari allo 0,74%, inoltre l’etf distribuisce dividendi semestralmente. Essendo l’indice sottostante espresso in dollari, questo prodotto espone l’investitore ad un probabile rischio di cambio euro-dollaro. Il fondo è adatto per coloro che intendessero diversificare il portafoglio esponendosi sulle economie comprese nel sottostante e puntando sulla loro ripresa, ora che la crisi sta colpendo i Paesi più industrializzati. Se non per riflesso, vivendo in un mondo globalizzao, gli emergenti sudamericani potrebbero non risentire della crisi, come testimonia l’attuale YTD, o almeno non come gli Stati Uniti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: